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Cronaca Tavagnacco

L'ultimo saluto a Cristian Rossi: «Ci hai fatto capire come poterci aprire al mondo»

Folla a Feletto Umberto per il funerale di una delle nove vittime della strage di Dacca. Il feretro accompagnato da una canzone dei Pink Floyd

Un lungo e sentito applauso sulle note di "The great gig in the sky" dei Pink Floyd, brano trasmesso all'uscita della bara di Cristian Rossi, nel giorno del suo funerale che si è tenuto questo pomeriggio a Feletto Umberto, in una comunità provata dalla scomparsa del proprio compaesano e impegnata ad osservare il lutto cittadino. La famiglia di Rossi, assieme ad amici e parenti, ma anche autorità (sindaci e rappresentanti della Regione) hanno dato addio a uno dei 9 italiani uccisi una settimana fa nella strage di Dacca, in Bangladesh.

Silenzio e profondo rispetto hanno accompagnato la cerimonia, con l'invito dell'Arcivescovo di Udine a pregare per Cristian «stretti in modo particolare alla moglie Stefania, alle sue figlie e al papà Francesco, in un momento difficile per i nostri cuori, sconcertati e increduli di fronte a tanto male». Lacrime di commozione anche fuori dalla chiesa al momento del discorso dei nipoti che hanno ricordato Rossi nei momenti più felici: «Questo vuole essere un tuo ricordo al tuo ottimismo e alla gioia di vivere, qualità che hanno messo profonde radici nel nostro cuore». Cristian Rossi era un viaggiatore che faceva «sognare ad occhi aperti» anche la sua famiglia perchè «viaggiare apre la mente».

I funerali di Cristian Rossi

«Ci hai fatto capire come poterci aprire al mondo mettendoti in gioco in paesi e con popoli lontani» - ha raccontato una delle nipoti. «Rivolgiamo un pensiero a chi come te per il mondo deve partire, ci hai insegnato che solo con il sacrificio la perseveranza e la passione per quello che si fa, niente è irraggiungibile. Ci hai dimostrato che si può puntare in alto e con tanto coraggio». E ancora: «Tu eri lo zio sempre al passo dei tempi, pieno di risorse, che ci stimolava a fare di più. Eri un uomo equilibrato, caparbio nel lavoro e appassionato nella vita. Lo zio che consigliava e rassicurava e ci faceva vedere il lato buono della medaglia».

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