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Cronaca

Friuli Innovazione smonta Panariti: "Chiediamo meritocrazia"

Terzo capitolo della querelle sui finanziamenti regionali del Progetto Ois destinati ai parchi scientifici e tecnologici del Friuli Venezia Giulia. Friuli Innovazione risponde, punto per punto, a quanto recentemente dichiarato dall'assessore regionale in risposta ai loro dati

La scorsa settimana Friuli Innovazione, il centro di ricerca e di trasferimento tecnologico udinese (di cui sono soci il Comune di Udine e di Tavagnacco, l'Università di Udine, la Camera di Commercio di Udine, Confindustria, Fondazione Friuli e la Provincia di Udine), ha presentato il bilancio del 2016: l'esercizio è stato chiuso sì con una perdita di 207 mila euro ma con una previsione di crescita che si aggira fra il 15% e 20 % per il 2017.

Contestualmente il presidente Germano Scarpa aveva denunciato alla stampa la situazione di non equità nella redistribuzione delle risorse regionali legate al Progetto OIS tra i Parchi Scientifici e Tecnologici del Fvg e in particolar modo la mancanza di un parametro di valutazione che assegni anno per anno in maniera oggettiva questi contributi e che premi possibilmente i virtuosi. Cosa non successa ad esempio con Friuli Innovazione che ha ottenuto risorse considerate esigue (che lo stesso Scarpa ha definito del tutto "sottodimensionate")  rispetto agli ottimi risultati ottenuti. A questa forte dichiarazione era seguita la replica secca dell’assessore regionale alla Ricerca e all’Università, Loredana Panariti, che aveva invitato Scarpa a non essere autoreferenziale negando in maniera assoluta il sottofinanziamento da lui accusato. 

Oggi, però, siamo arrivati al terzo capitolo della querelle. Friuli Innovazione ha infatti voluto rispondere a quanto dichiarato dall'assessore il primo giugno. Qui di seguito i principali temi contestati , punto per punto:

1° punto - L’Assessore Panariti ha dichiarato che “Nel 2017 le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione regionale attraverso la legge di stabilità per il sistema dell’innovazione e del trasferimento tecnologico in FVG ammontano a 850.000 euro, e ne beneficiano tutti i parchi scientifici e tecnologici”.  “Friuli Innovazione non è sottofinanziata dalla Regione, la quale anzi ha fatto un riparto a suo favore di 360mila euro (pari a oltre il 42% del totale)”.

RISPOSTA: Il contributo del 2017 - spiega Friuli Innovazione - a favore degli enti gestori dei parchi scientifici e tecnologici e del BIC Incubatori FVG srl di Trieste è di 1.000.000,00 di Euro, come comunicato formalmente dalla RAFVG  il 16 febbraio 2017. Successivamente la RAFVG ha precisato che del finanziamento complessivo, una quota pari a euro 150.000 è stata concessa al Consorzio per l’Area di ricerca scientifica e Tecnologica di Trieste. Il Consorzio, infatti, aveva dichiarato la propria disponibilità a ridurre per corrispondenti euro 150 mila euro le attività previste per il progetto OIS per l’anno 2016 a fronte dell’immediata concessione della medesima somma da parte dell’amministrazione regionale per l’anno 2017. Resta pertanto confermato che lo schema corretto del riepilogo della ripartizione delle risorse dal 2015 al 2017 è il seguente da cui si evince che Friuli Innovazione riceve per il 2017 360.000 euro su 1 milione e non su 850 mila euro. Ovvero il 36% di quanto la Regione ha stanziato  per il 2017. Facendo la somma sul triennio 2015-2017 il contributo ricevuto da Friuli Innovazione risulta invece essere del 26% del totale.

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2° punto- L’Assessore Panariti ha dichiarato che “Friuli Innovazione non è sottofinanziata dalla Regione, la quale anzi ha fatto un riparto a suo favore di 360mila euro (pari a oltre il 42% del totale) in considerazione anche delle difficili condizioni finanziarie in cui versava il Parco”.

RISPOSTA: Questa affermazione è in contrasto con le stesse dichiarazioni di Panariti rilasciate lo scorso 31 maggio: “Sulla richiesta di ridistribuzione dei fondi l’Assessore specifica che trova sbagliato immaginare da parte della Regione un intervento più a favore di un Parco rispetto ad un altro”. Ed è in contrasto con la situazione finanziaria di Friuli Innovazione. Infatti il Presidente Scarpa nella conferenza stampa ha evidenziato come tra il 2007 e il 2016 il patrimonio a bilancio di Friuli Innovazione sia aumentato del 7%, ovvero 300.000 Euro, pur includendo le perdite del 2016.

3° punto- L’Assessore Panariti ha dichiarato : “L’obiettivo di una forte integrazione tra parchi scientifici non significa annullamento delle specificità, ma messa a regime delle competenze e riduzione degli oneri di gestione che, ad esempio, in Friuli Innovazione vedono alti costi aziendali per le figure di direzione”.

RISPOSTA: Il Presidente Scarpa sorpreso che l’Assessore Panariti si preoccupi più della situazione finanziaria di Friuli Innovazione di cui la Regione non è neanche Socio e dei costi gestionali di Friuli Innovazione sottolinea che grazie al management e alle capaci risorse che operano al suo interno, Friuli Innovazione non ha ancora avuto bisogno né di abbattere il capitale, né di chiedere versamenti a copertura delle perdite, né di far svalutare le quote di partecipazione ai nostri Soci, situazioni che si sono verificate per altri partner OIS, come Bic Incubatori Fvg, il Polo di Pordenone e Agemont

  • Bic Incubatori FVG, stava per essere liquidato lo scorso anno ha prodotto dal 2013 al 2016 più di 800.000€ di perdite, capitale dimezzato dal 2015 e 2016, versamenti a copertura di perdite nel 2016
  • Polo di PN con il bilancio 2015 (perdita di circa 400.000€) ha portato il capitale alla riduzione di oltre un terzo ponendo l’ente nella situazione prevista dell’art. 2446 c.c.,
  • Agemont CIT/Innova FVG insieme nel 2014 hanno consuntivato perdite di quasi 344.000€ e nell’anno successivo di oltre 517.000€, non è disponibile il bilancio 2016, ma la Giunta regionale il 23/12/2016 ha approvato il piano triennale di Innova FVG che prevede perdite cumulate di quasi 1,3 milioni di Euro con la delibera n. 2530.

4° punto- Panariti ha dichiarato: “Per creare un reale ecosistema favorevole all’innovazione ed essere vincenti nella competizione globale è necessario generare un volano riconoscibile anche dall’esterno e non essere autoreferenziali”.

RISPOSTA: Friuli Innovazione per sua natura non può essere autoreferenziale perché i tutti i progetti che presenta vengono valutati a priori per qualità e impatto del progetto. In particolare quelli europei, viene valutata la qualità delle partnership e, solo se ritenuti validi, vengono approvati ed eventualmente finanziati. Altro elemento che allontana Friuli Innovazione dall’autoreferenzialità è il positivo riscontro ricevuto dalle imprese che scelgono i servizi di Friuli Innovazione, certamente non per il prezzo, ma per la qualità e l’impegno delle risorse che vi lavorano, risorse che dal 2006 hanno seguito anche un percorso meritocratico e non scontato di stabilizzazione dei loro contratti.

IN CONCLUSIONE Come peraltro già richiesto in data 21 maggio 2014 dall’allora Presidente del Parco, Cristiana Compagno, Friuli Innovazione chiede solo meritocrazia e un’analisi oggettiva sulla situazione di ciascuno dei partner OIS, in modo da condividere un modello territoriale nell’ottica di una policy pubblica dell’innovazione. A questo proposito il presidente Germano Scarpa si rende disponibile ad un incontro pubblico di confronto sulle suddette tematiche.

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