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Friuli Doc, non solo enogastromia: ecco un'anteprima sull'edizione 2016

L'assessore al Turismo Alessandro Venanzi svela alcune novità: tra musica, showcooking e saperi locali, la kermesse sarà un palcoscenico di tutte le eccellenze regionali

Il conto alla rovescia è praticamente iniziato nonostante manchino ancora una quindicina di giorni. Ma Friuli Doc, a Udine e non solo, è l'evento dell'anno e, a partire dalla fine dell'estate, è una prassi interrogarsi sulle novità e curiosità della prossima edizione.

Quella del 2016 sarà una kermesse "più attuale" e non solo enogastronomica. Dal ruolo clou di piazza San Giacomo ai saperi (e sapori) friulani che renderanno la nostra città una sorta di perno capace di racchiudere tradizioni e costumi delle realtà regionali. A svelare l'edizione che verrà, a Udinetoday, è l'assessore al Turismo del Comune di Udine Alessandro Venanzi.

Quali saranno le principali novità dell'evento?

«Le novità non mancheranno, sia dal profilo delle caratterizzazioni delle singole piazze sia da quello artistico e legato all'intrattenimento. Da questa edizione finalmente riusciremo a dare un taglio più attuale alla Kermesse, slegandola dal mero profilo enogastronomico e rendendola palcoscenico di tutte le eccellenze regionali. Questo sotto l'aspetto economico, culturale, sociale ed aziendale. Un evento che vuole stimolare maggiore interconnessione tra tutte le realtà che popolono la nostra Regione».

Nella scorsa edizione Piazza San Giacomo aveva ritrovato la sua "centralità": sarà ancora uno spazio protagonista?

«In effetti Piazza Matteotti ha riacquisito un ruolo centrale: un evento nell'evento. Anche quest'anno sarà uno dei palcoscenici più importanti che vedrà al suo interno una serie di attività legate all'enogastronomia con degustazioni e showcooking, ma sarà anche l'opportunità per parlare delle nostre ricette rivisitate in chiave innovativa dagli chef che interverranno. Sarà poi la piazza di "rappresentanza" di Friuli Doc dove sarà presente, oltre al Comune di Udine, anche la Regione Friuli Venezia Giulia con ERSA e PromoTurismo FVG. Infine sarà presente un pianoforte a "tocco libero" aperto a tutti gli artisti che avranno voglia di esibirsi». (Tutte le info sul piano si possono trovare qui).

Dalla tipicità locale agli eventi in "marilenghe": quanto è determinante la cultura friulana per la promozione turistica? 

«La nostra lingua, la nostra culltura e le nostre tradizioni avranno un ruolo molto importante ma guardando sempre al futuro. Non a caso il tutolo che abbiamo voluto dare alla XXII edizione è "Saperi di ieri, Sapori di domani". Questo proprio per simboleggiare che il Friuli Doc deve essere il luogo per parlare di noi, della nostra terra, delle nostre tradizioni, della nostra cultura e della nostra gente, senza però mai avere una visione troppo conservatrice. Anzi, facendo sì che questo sia uno stumento strategico per questo territorio per ridefinire le sfide legate al futuro. Vuole essere un evento, insomma, che fa sentire tutti a casa propria. 

La "marilenghe" avrà un ruolo importante: dalla presenza dell'Arlef e Radio Onde Furlane sotto la loggia del Lionello, al Festival della canzone friulana sabato sera sul palco principale di Piazza Libertà. Dalle barzellette di Galatini in "Ospedale vecchio" venerdì sera, alle visite guidate presso i musei. Non dimentichiamoci che anche il sito internet della Kermesse è stato tradotto in lingua. Questo non vuole essere uno specchietto per le allodole, crediamo che la valorizzazione della nostra lingua e la promozione della nostra cultura e delle nostre tradizioni possano essere un volano importante sia dal profilo turistico che economico. Il turismo legato alla Kermesse è aumentato da due anni a questa parte. Abbiamo un pubblico che cerca proprio queste caratteristiche che arriva da Austria, Slovenia, Croazia, Baviera e Polonia».

Ci svela qualche dettaglio sull'ospite?

«Per ora non posso dare grandi anticipazioni. Diciamo che la volontà emersa quest'anno rispetto all'ospite che andrà ad aprire il più grande evento della nostra Regione, è quella di rendere il Friuli Doc un evento che riesca il più possibile a far parlare di noi e a varcare i confini regionali».

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