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Giovedì, 25 Aprile 2024
La storia / Sappada

Tra i più giovani rifugisti italiani c'è anche un friulano, ha solo 22 anni

Davide Caviglia, ha solo 22 anni, ma un curriculum di tutto rispetto che lo ha portato dalla gavetta ai più rinomati locali italiani per tornare poi nel suo Friuli Venezia Giulia con un obiettivo ben chiaro: valorizzare il mondo della ristorazione anche in montagna

Il diploma alberghiero, gli studi accanto ad Antonio Germani, già importante firma della distilleria Nonino, le esperienze per fare gavetta e il lavoro in alcune delle più importanti località italiane nell'ambito della ristorazione "Luxury".

Davide Caviglia ha solo 22 anni, ma delle sue esperienze ne ha fatto tesoro e nonostante tutto ha scelto di proseguire la sua strada credendo nel suo sogno di valorizzare il mondo della ristorazione e dell'accoglienza anche in montagna.

La storia

"Quando avevo 16 anni  e ho cominciato il mio percorso non immaginavo tutte le sfide che avrei dovuto affrontare. Allora prendevo due corriere e lavoravo tutti i weekend in rifugio per 340€ a stagione. Facevo tutto dal bar, al ristorante ai piccoli lavori di manutenzione indispensabili in queste strutture - racconta Davide - Un'esperienza che ricordo bene, ma che non mi ha scoraggiato anzi. Mi ha portato solo a correre più veloce. Dopo una breve pausa all'estero, in Francia, ho scelto di tornare e accettare questa nuova sfida".

Oggi 6 anni dopo Davide, insieme al socio Marco Raggi è co-gestore di quel rifugio a 2000 metri a Sappada e lo ha portato fino alla fine della stagione invernale.

"E' stata una stagione positiva che ci ha portato tanti turisti anche dall'estero nonostante costi dell'energia e rincari in generale - racconta - Il nostro obiettivo era quello di dare un nuovo vestito a Sappada2000 renderlo un punto di riferimento anche grazie alla collaborazione della mia squadra di cuochi e personale di sala".

"La montagna friulana è un mondo che ha molto da offrire. Oltre alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche che lo caratterizzano, ha anche una forte storia e tradizione enogastronomica - prosegue - Tradizione dalla quale dobbiamo imparare e che dobbiamo salvaguardare, aprendo però la porta anche a nuove contaminazioni: con la mia squadra abbiamo fatto anche pranzi a tema con la tradizione enogastronomica siciliana e sono stati un successo".

 "La ristorazione è un mondo fatto di creatività e di innovazione: dal frico, alle arancine. Perchè no?" "Oltre a questo - conclude - c'è anche un universo di valori che la montagna ci trasmette: il rispetto per la natura, l'umiltà e il valore del lavoro. Valori che portiamo e che porto con me ogni giorno e che saranno sicuramente il cardine delle mie attività future".

"ll mio sogno? Aprire locali anche all'estero esportando tutto quello che ho imparato dalla mia terra e dalle mie esperienze in questi anni".

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