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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

La storia sconosciuta della Patrie dal Friûl, l'appello al mondo della scuola

Cosa avvenne il 3 aprile 1077? I friulani non lo sanno. Honsell:"Non bisogna dimenticare che il Friuli, prima dell'Inghilterra e della Magna Carta, si dotò di questo parlamento". Fontanini:"Qui vennero gettati i germogli di quella democrazia che conosciamo oggi".

Sono tantissimi i friulani e gli abitanti delle province di Udine, Pordenone e Gorizia a non conoscere cosa avvenne il 3 aprile 1077.  E una nostra inchiesta per le strade del capoluogo friulano ha confermato i sospetti che ci eravamo posti prima di andare a verificarlo: pochissime persone conoscono esattamente cosa venne firmata 940 anni fa, ovvero la bolla imperiale che diede vita a quella che sarebbe divenuta, con il passare degli anni, la "nostra" Piciule Patrie.

VIDEO Cosa avvenne il 3 aprile 1077? Il friulani non lo sanno

Significativo l'appello del presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, che invoca gli insegnanti e il mondo della scuola a dedicare qualche lezione alla storia locale che gli stessi studenti ci hanno confermato non essere affrontata in maniera adeguata. "Abbiamo raccolto già diverse firme di importanti rappresentanti delle istituzioni del Friuli per chiedere che si insegni un po' della nostra storia locale - ci ha spiegato Fontanini, poco prima di esporre la bandiera del Friuli dal balcone di Palazzo Belgrado-. Una storia importante, che ci ricorda che qui è nato uno dei primi parlamenti democratici d'Europa. E' giusto conoscere la Magna Carta (1215) ma anche sapere che nel parlamento del Friuli c'erano sia i rappresentanti dei nobili, che delle vicinie, ovvero delle varie comunità del territorio. Un'istituzione antica che ha gettato i germogli di quella democrazia e di rispetto che oggi conosciamo".  

Anche il Comune di Udine, come ogni anno, ha esposto questa mattina sulla specola del castello la bandiera del Friuli (quella che rappresenta l'aquila d'oro con le ali aperte, su uno sfondo blu): "E' una giornata utile per riflettere sulla nostra storia. Non bisogna dimenticare che il Friuli, poco prima dell'Inghilterra e della Magna Carta, si dotò di questo parlamento che si riuniva proprio all'interno del Castello."

Sventola a Udine la bandiera con l'aquila per la festa della Patrie dal Friûl

SCHEDA: Il 3 aprile 1077, a Pavia, l’imperatore Enrico IV concedesse al Patriarca Sigerardo l’investitura feudale, con prerogative ducali, su tutta la contea del Friuli che così veniva riunificato. Nonostante non si trattasse di un vero e proprio stato sovrano, il Friuli rappresenterà una delle forme più mature di organizzazione politica unitaria ed accentrata sorte nel Medioevo. Il Friuli si doterà fin dal XIII secolo anche di un Parlamento (la cui prima seduta si tenne il 6 luglio del 1231), divenendo così uno fra i parlamenti più antichi d’Europa. Nel marzo 2015, la ricorrenza del 3 aprile è stata regolamentata anche da una legge regionale .

La bolla imperiale: Nel nome della Santa e Indivisibile Trinità. Noi Enrico, per divina clemenza re, seguendo l’esempio dei nostri padri dall’integerrima fede, che costruirono con i loro beni chiese a Dio, e una volta edificate le arricchirono sia con quello che possedevano di proprio che con ciò che era loro pervenuto a mezzo delle entrate regali, avendo noi trascorso i giorni della gioventù in salute e onestà e affinché la nostra vita possa godere anche nella maturità di tempi ancor più gioiosi e pacifici, desideriamo continuare con zelo simili iniziative. Per questo vogliamo sia noto a tutti i sudditi di Cristo e nostri, sia quelli che tali sono oggi che quelli che lo saranno nel futuro, che per la salvezza della nostra anima e per intervento della nostra eccellentissima madre e imperatrice Agnese, della nostra sposa e regina Berta e di altri nostri fedeli sudditi, ossia l’arcivescovo di Milano Teodaldo, di Ravenna Viperto, e anche su richiesta del nostro carissimo cancelliere Gregorio, vescovo di Vercelli, di Bucardo vescovo di Losanna, di Eppone vescovo di Cizaniense, di Bennone vescovo Osnaburgense, del duca Luitoldo e dei marchesi Guglielmo, Azzone e Adalberto, e per il fedele servigio del patriarca Sigeardo, doniamo e trasferiamo al detto patriarca Sigeardo, ai suoi successori e alla chiesa aquileiese, la contea del Friuli e il villaggio chiamato Lucinico, con ogni diritto e beneficio che aveva il conte Ludovico nella contea medesima, e con tutti le prerogative e i privilegi già di pertinenza reale e ducale, ossia le convocazioni dei placiti, il diritto di fodro e ognuno e tutti i redditi a ciò legati o che potranno provenire nel futuro per qualsivoglia causa e motivo. Ordiniamo che nessun marchese, conte, visconte o altra persona con qualsivoglia carica nel nostro regno ardisca privare, molestare, insidiare la predetta chiesa o il nostro predetto fedele suddito patriarca Sigeardo e i suoi successori nelle cose qui donate e trasferite. Se ciò accadrà, il colpevole sia punito con una multa di cento libbre d’oro, metà da versare alla nostra camera fiscale e metà alla chiesa aquileiese. E affinchè questa nostra regale donazione possa rimanere inalterata e indiscussa, ordiniamo che la si scriva in questa carta e che vi venga impresso e posto il nostro sigillo.

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