Una fossa comune della Seconda guerra a Rosazzo? La Procura indaga
Dalle dichiarazioni di Luca Urizio della Lega Italiana si passa all'inchiesta aperta dagli inquirenti udinesi. Spanghero (Anpi): «Nulla di concreto, solo un tentativo di gettare fango sulla Resistenza»
La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un'indagine sulla possibile presenza di una fossa comune nella zona di Rosazzo - nel territorio del Comune di Manzano - dove nel 1945 potrebbero essere stati sepolti tra i 200 e gli 800 cadaveri. La notizia, per adesso senza nessun riscontro concreto, è stata diffusa nel “Giorno del ricordo”, lo scorso 11 febbraio a Gorizia, da Luca Urizio della Lega Italiana.
L’ANPI. Sulla veridicità della vicenda si è già espresso Dino Spanghero, presidente provinciale dell’Anpi, che ha parlato di «un tentativo di gettare fango sulla Resistenza. Ci fosse stato una situazione di questo tipo in quei territori sarebbe stato impossibile nasconderla. Ogni anno, quando ci si avvicina al giorno del ricordo, si tira fuori qualcosa per destabilizzare. Anche per questa volta c’è stato questo contributo, nulla di concreto comunque».
LA PROCURA. «Per ora non c'è certezza né che ci sia stato un reato né chi sia l'autore», spiega il Procuratore capo di Udine Antonio De Nicolo, che ha avviato un'investigazione preliminare insieme con il Procuratore aggiunto Raffaele Tito «sulla base di alcune notizie di stampa». L'obiettivo degli inquirenti è identificare quello che sarebbe il sito. Solo all'esito si valuteranno quali altri passi compiere, considerati i numerosi anni trascorsi dai fatti. «Abbiamo recuperato un'informativa ministeriale, stiamo cercando di acquisire documentazione. C'è qualche accenno fumoso a una precedente indagine di una ventina d'anni fa che verificheremo».