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Cronaca

Forza Nuova all'attacco: «Richiedenti asilo in città, tre volte quelli previsti dal piano regionale»

Lorenzo Mestroni, segretario cittadino di Forza Nuova, interviene sulla questione profughi dopo il pestaggio avvenuto lunedì sera a San Pio X

Dopo l'aggressione di lunedì sera davanti alla chiesa di San Pio X, dove almeno un richiedente asilo afghano è stato picchiato a suon di bastonate, Lorenzo Mestroni, segretario cittadino di Forza Nuova, interviene sulla questione profughi.

«In città ci sono 1500 richiedenti asilo, tre volte quelli previsti dal piano regionale, stando al prefetto Zappalorto ogni giorno ne arrivano circa 20, alla Cavarzerani entrano persone colpite da foglio di via da Udine, ormai c'è chi fa quello che vuole scavalcando i muri e i cancelli, praticamente ogni settimana viene arrestato un richiedente asilo pakistano che spaccia hashish in Stazione, molti bivaccano nei parchi, altri si prostituiscono. E' questo il modello vincente di ospitalità?».
Mestroni, oltre a dipingere un quadro della situazione tutt'altro che roseo, si sofferma sulla questione criminale e di ordine pubblico, come quella del pestaggio in Baldasseria: «Dopo tutti questi mesi ormai la questione profughi si è legata a doppio filo con la criminalità e lo sfruttamento. Molti arrotondano i sussidi mettendosi a disposizione come spacciatori, poche settimane fa un pakistano chiedeva il pizzo ai connazionali per lasciarli dormire sotto una tettoia, oggi il pestaggio che, siamo pronti a scommettere, ha origine da traffici illeciti».

Mestroni conclude con un appello alle autorità: «Siamo consapevoli che un fenomeno di dimensioni sovranazionali non possa essere risolto alla radice dall'oggi al domani, ma pretendiamo almeno il rispetto delle leggi e la sicurezza per gli udinesi. Se la vittima di questa faccenda risulterà essere coinvolta in attività illegali (era già stato segnalato) dev'essere rimpatriato all'istante. Resta inconcepibile invece come i due iraqeni fermati per aver massacrato una persona siano già stati rimessi in libertà in attesa del processo per direttissima, senza neanche alcuna misura cautelare come l'obbligo di dimora. Qualora fossero accertate le loro responsabilità, pretendiamo venga loro ritirato il permesso di soggiorno e siano rimpatriati in Iraq. Udine sta già soffrendo un male ventennale chiamato Borgo Stazione, non può trasformarsi nel campo di battaglia per immigrati da tutto il mondo».

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