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Venanzi querelato da Fontanini: “Chieda scusa alla città”

Fontanini: "Ha parlato di un sistema Udine. In pratica ci ha dato dei mafiosi"

Una nuova mossa si inserisce nell'acceso dibattito politico che si è scatenato sul caso mense scolastiche di Udine. Il sindaco Pietro Fontanini, dopo la giunta di questa mattina, ha annunciato di aver querelato Alessandro Venanzi, capogruppo del Pd in consiglio comunale. Fontanini precisa che la decisione è dovuta “alle gravi e pesanti accuse formulate nei confronti dell'Amministrazione comunale, che Venanzi ha definito sul quotidiano locale sistema Udine, dandoci in pratica dei mafiosi”. E aggiunge: “Si sostiene la tesi che l'Amministrazione comunale ricevesse indicazioni dalla società indagata, la quale avrebbe dettato addirittura la linea politica al Comune”. 

La replica

Alessandro Venanzi risponde all'annuncio della querela così: "Se il suo strumento di difesa su tutta la vicenda è questo ne prendo atto. Quello che è emerso in quest’ultima settimana è un fatto gravissimo per il quale tutta la città prova vergogna. Lo dico da cittadino e genitore. Invece che prendersela con me dovrebbe fare un’unica cosa: chiedere scusa agli udinesi ed assumersi la piena responsabilità dell’accaduto. Rimboccarsi le maniche ed incominciare a lavorare invece di ignorare il problema come ha fatto per l’intero anno scolastico".

In precedenza

Dopo le dimissioni della scorsa settimana dell'assessore Battaglia, proprio ieri il Comune aveva deciso di revocare l'assegnazione del servizio all'azienda campana Ep Spa, coinvolta nelle indagini per frode in pubbliche forniture sugli appalti per le mense scolastiche coordinate dalla Procura della Repubblica di Udine. Le indagini hanno portato all'arresto di quattro persone nei giorni scorsi e all'iscrizione nel registro degli indagati proprio l'ormai ex assessore comunale all'istruzione, Elisa Asia Battaglia. Il consigliere Venanzi aveva espresso un giudizio perentorio sullo scandalo. In primis aveva accusato l'amministrazione pubblica di una grave mancanza di ascolto delle lamentele dei genitori sul servizio mensa. E poi aveva ribadito la responsabilità sia dell'assessore Battaglia che del sindaco e del loro silenzio in merito alla questione. E aveva commentato le indiscrezioni sulle intercettazioni apparse sui giornali nelle quali sembrava emergere un sistema quanto meno singolare su come veniva gestita l'intera situazione.

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