rotate-mobile
Cronaca

Fontanini: "Si è parlato troppo del Wellcum, la donna diventa un oggetto"

Il presidente della provincia si scaglia contro la copertura mediatica riservata al bordello al confine con Tarvisio. "Così si approva la prostituzione e il corpo della donna diventa merce"

Un’esposizione mediatica eccessiva che non induce ad altro che a proporre un certo tipo di cultura sessista, un certo tipo di immagine di donna-oggetto, un certo tipo di messaggi in qualche modo legalizzanti la prostituzione e favorenti un atteggiamento di dominio dell’uomo sulla donna”: liquida così il Presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, i numerosi speciali e servizi giornalistici - alcuni fra l’altro hanno trovato spazio persino nelle pagine culturali di un quotidiano (“che c’azzecca una ‘casa del sesso’ con la cultura?, si domanda) – riservati all’erotic wellness da poco inaugurato a pochi chilometri da Tarvisio, nella vicina Austria. Il Presidente commenta l’iper-pubblicizzazione qui in Friuli di questo bordello (“Chiamiamo le cose con il loro nome”, esorta) proprio nella Giornata dedicata dall’ONU per dire basta alle varie forme,  più o meno subdole, di violenza contro le donne.

“Non possiamo che constatare – osserva Fontanini – che questa sovraesposizione non provoca altro se non l’alimentare certi clichè sulle donne e sull’utilizzo dei corpi femminili in maniera indiscriminata, sintomo della sempre più evidente deriva rappresentata dall’oggettificazione del corpo femminile”. Fontanini, proprio nella Giornata di riflessione sulle varie forme di abuso, violenza e sopruso perpetrate ai danni delle donne, dichiara che si sarebbe aspettato massicce levate di scudi da parte delle associazioni che tutelano l’immagine e il ruolo della donna, come pure da parte delle tante femministe sempre in prima linea, “ e invece organizzazioni e gruppi per l’identità di genere e la parità non si sono stracciati le vesti, chissà come mai…”.

Il Presidente della Provincia di Udine non ci sta ad accettare presunte giustificazioni di libertà di espressione per legittimare questa modalità estrema di pubblicizzazione della struttura oltre confine (pubblicizzazione che avrebbe, fra l’altro, dovuto far scattare anche alcune limitazioni da parte del Garante dei minori, se non altro in ottemperanza ai codici deontologici dell’informazione pubblica): “La libertà di espressione non è assoluta, è già limitata dalla legge quando arreca danni individuali o collettivi, ad esempio quando incita alla violenza; riproporre il corpo femminile alla stregua di un generico attrattore di attenzione significa reiterare la concezione di donna-oggetto erogatore di servizi, passo preliminare che conduce, ogni qual volta la donna si rifiuti di assolvere a determinate mansioni conformizzate, a forme di violenze che possono portare fino all’estremo del femminicidio ”.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Fontanini: "Si è parlato troppo del Wellcum, la donna diventa un oggetto"

UdineToday è in caricamento