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Cronaca

Udine insieme al Fogolâr Civic rende onore ai caduti della “Madre Aquileia”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

A rappresentare una coscienza d'identità regionale e transfrontaliera travalicante i passati confini imposti dalla Storia alle genti dell'odierno Friuli Venezia Giulia, per iniziativa del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e del Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" presieduti dal prof. Alberto Travain, con il patrocinio morale della federazione provinciale udinese dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare, l'adesione del Club UNESCO di Udine, della locale Confraternita del Santissimo Crocifisso, del Coordinamento Civico Udinese "Borgo Stazione", e la partecipazione della Pro Loco di Città "Borgo Sole Udineovest", interveniente l'Amministrazione municipale, lunedì 28 luglio 2014, nella giornata del centenario della Prima Guerra Mondiale, s'è tenuto, presso la Cappella Civica di San Giovanni nel capoluogo friulano, capitale italiana della Grande Guerra, una cerimonia commemorativa di tutti i caduti in uniforme asburgica ma anche sabauda figli della comunità di Aquileia, località un secolo fa appartenente all'Austria-Ungheria, città simbolo, madre di Udine, della Friulanità e della Mitteleuropa. L'udinese prof. Travain, che ha letto solennemente i nomi dei caduti aquileiesi mentre le delegazioni sociali hanno reso gli onori con medaglieri, bandiere e stendardi ed un festone d'alloro recante una coccarda civica europea ed una scritta dedicatoria "Ai muarts de Marie Aquilee te Prime Vuere Mondiâl", ha rimarcato, nel suo discorso di rimembranza, tenuto in buona lingua friulana, "come tutti i caduti vadano onorati, ma non le idee, poiché i principi nazionalistici, razzisti, discriminatori, trionfanti nel Primo Conflitto Mondiale su pur perfettibili modelli Stato sovranazionale coordinanti rispettosamente etnie differenti - quale fu ad esempio l'abbattuto impero degli Asburgo, precursore di unità europea e probabilmente anche unica formula per la soluzione degli annosi problemi di convivenza nel Medio Oriente! - condussero la nostra Europa al baratro dei genocidi del Novecento e degli scontri etnici del nuovo millennio". "Come il nostro più glorioso passato di comunione internazionale si chiama Aquileia, di cui, fra tutte le città, di Udine vanta l'eredità morale, il futuro dei nostri popoli si chiama Europa oppure non si chiama!" ha concluso Travain, sottolineando l'importanza non solo culturale del gesto di omaggio tributato in tale particolare occasione nella "Capitâl dal Friûl" ai "fradis" aquileiesi caduti. Per il Comune di Udine è intervenuto, in rappresentanza del Sindaco, l'assessore dott. Enrico Pizza che ha ribadito l'apprezzamento dell'Amministrazione cittadina "per la costante, pregnante e gentile iniziativa del Fogolâr Civic e dei sodalizi collegati, a promozione del senso civico e della riscoperta di luoghi e memorie su cui costruire un futuro di pace". Sono, poi, intervenuti con proprie riflessioni sulla circostanza, il presidente provinciale dell'Istituto del Nastro Azzurro, geom. Sergio Bertini, la prof.ssa Renata Capria D'Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine, e il presidente della Pro Loco cittadina "Borgo Sole Udineovest", arch. Giuseppe Vacchiano. Particolarmente vibrate il discorso del priore della Confraternita del Santissimo Crocifisso, Giuseppe Capoluongo, durissimo contro le guerre e i guerrafondai di ogni epoca e nazione. L'apprezzato maestro Alfredo Orzan, udinese oriundo dell'Isontino, ha ricordato come la stragrande maggioranza dei Friulani, goriziani e udinesi, non volesse affatto in cuor proprio la guerra e tanto meno, per la parte orientale dell'odierna regione, anelasse ad essere 'liberata' dal proprio legittimo e valido governo. "La gente - ha concluso Orzan - fu tradita, stordita, dalla propaganda al servizio degli interessi soprattutto dell'industria bellica!". A conclusione della cerimonia il prof. Travain ha voluto lodare pubblicamente la propria ex insegnante di tedesco alle scuole superiori, prof.ssa Anna Buliani Gozzi, che con il tenore Gianfranco Savorgnan ha deposto per l'occasione il festone commemorativo dei caduti aquileiesi, ricordandone l'importante testimonianza culturale data in sede scolastica a favore di una cultura mitteleuropea conciliante armoniosamente lingue e nazioni diverse. Una dedica in friulano "Ai muarts in difese di une Europe civîl 1914-1918" associata ad un girasole, riferimento all'astro solare del dio celtico Beleno, difensore, patrono classico dell'antica metropoli di Aquileia, fiore richiamante inoltre i colori giallo e nero della Casa d'Austria, quella stessa cui bene o male Udine dovette la sua ferrovia, è stata infine deposta nella cappella, presso la Statua della Gloria Alata, dal Coordinamento Civico Udinese "Borgo Stazione", a ricordo dell'indimenticabile sua presidente, Francesca De Marco, fulgido esempio di senso civico, recentemente scomparsa.

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