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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Via Lovaria

La replica: «Ma quale filmato al seno, bevano di meno!»

La reazione del professionista udinese alle accuse mosse nei suoi confronti la sera della "Festa della donna"

«Ma quale filmato al seno! Bevano e minaccino di meno». Reagisce così il professionista udinese protagonista - suo malgrado - di una situazione poco piacevole la sera della festa della donna in un locale di via Lovaria. L’accusa di chi si è rivolto nei suoi confronti era quella di aver filmato il seno di una ragazza con il suo telefono, ma lui non ci sta per nulla e ci fornisce la sua versione dei fatti. 

LA RICOSTRUZIONE. «Non c’è niente di più falso di quello che ho letto. Mi trovavo al bar con un amico, con il quale c’è anche un rapporto di lavoro, e stavo registrando delle immagini per un progetto che abbiamo in piedi. A un certo punto sono stato avvicinato da questa ragazza - alla quale davo la schiena e che si trovava a due tavoli di distanza - sentendomi rivolgere le peggio accuse e insulti. Ha pure preso in mano il mio smartphone. Le ho detto a più riprese che non stavo riprendendo lei, ma non c’è stato nulla da fare».

I “RINFORZI”. «A quel punto - racconta - si sono avvicinati a me anche alcuni amici della ragazza, andando tutt’altro che per il sottile, con minacce e inviti a uscire dal locale per regolare la questione. Le frasi “vieni fuori” e “ti ammazzo” mi sono state pronunciate con una tale rabbia che ho dovuto tutelarmi chiamando i carabinieri. Non volevo dar noia ai gestori - che sono degli amici - e ai clienti, ma sono stato costretto. Una volta esibiti i documenti me ne sono andato».

LA VICENDA NON FINISCE. «Non intendo fermarmi qui - puntualizza il professionista -, visto il modo in cui sono stato trattato. Ci vedremo in tribunale, perché sono stato minacciato, ingiuriato e aggredito». 

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