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Cronaca

Federalberghi Fvg: si ai profughi negli hotel, ma si rafforzi la vigilanza

La presidente Paola Schneider: «Saranno le singole attività a decidere, nei diversi territori e sulla base delle loro strategie, se rispondere ai bandi della Prefettura»

«La linea di Federalberghi provinciale di Udine è di lasciare alle imprese la massima libertà di decidere se partecipare o meno all’accoglienza dei richiedenti asilo. Fermo restando, però, il rispetto dei limiti numerici fissati dal piano regionale e dell’opportunità di prevedere la presenza dei profughi negli hotel del territorio nella sola stagione invernale».

Quello che conta, rimarca inoltre la presidente regionale e provinciale Paola Schneider dopo avere riunito gli associati nella sede di Confcommercio Udine, «è che non venga in alcun modo penalizzata l’immagine turistica delle nostre località e che non ci siano ripercussioni sulla sicurezza». Nel merito di Lignano, la realtà principalmente coinvolta, all’associazione risulta la disponibilità di poche strutture, «che si dicono pronte ad accogliere le persone in difficoltà ma fissano alcuni paletti – chiarisce ancora Schneider –: è necessario che, nell’eventualità di una replica di quanto avvenuto l’anno scorso, con una novantina di rifugiati in un albergo lignanese, la presenza venga gestita in maniera tale da non arrecare alcun danno alle attività che rimangono aperte pure nei mesi invernali».

Con queste premesse Federalberghi chiederà alle istituzioni di favorire un rafforzamento della vigilanza anche in un periodo dell’anno in cui Lignano non ha certo i numeri dell’estate: «Cercheremo di fissare un incontro con il Prefetto e gli manifesteremo questa richiesta». Con queste sicurezze, ribadisce la presidente Schneider, «saranno le singole attività a decidere, nei diversi territori e sulla base delle loro strategie, se rispondere ai bandi della Prefettura».

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