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Siccità

La pioggia non basta, si prospetta ancora crisi idrica

I livelli dell'acqua nelle falde sono ancora inferiori a quelli registrati nel 2021, che già indicava un trend in calo. Sarebbero necessarie altre precipitazioni per tornare alla normalità

Le conseguenze della siccità dell'estate 2022 si fanno ancora sentire. Le piogge delle ultime settimane non bastano a riportare a regime il livello dell'acqua nelle falde freatiche. A dicembre 2022 era a sette metri sotto rispetto alle medie del periodo 2005 - 2020. 

La situazione

I dati dei monitoraggi del Consorzio di bonifica pianura friulana dimostrano la necessità di avere altre precipitazioni regolari per tornare a condizioni "normali". Anche se c'è stata una ripresa, nel pozzo di Orzano, ad esempio, il livello dell'acqua risulta ancora inferiore di ben tre metri rispetto a quello registrato nel 2021, quando c'era già stato un tendenza calante. La falda nel pozzo di Beano mostra un andamento simile. Le ultime piogge consentono un parziale recupero dei livelli delle falde. Ma di quanto si possa recuperare non è quantificabile al momento. Dipenderà anche dalla quantità e dalla durata delle prossime precipitazioni. Frequenza e poca intensità sono i requisiti ideali per garantire regimi idrologici dei corsi d’acqua della pianura friulana in grado di aumentare le riserve idriche.

La presidente del Consorzio

"Dopo la stagione irrigua 2022, che ha messo a dura prova gli impianti di pompaggio a causa della lunghissima siccità e dei bassi livelli di falda – dichiara la presidente del Consorzio di bonifica pianura friulana, Rosanna Clocchiatti , stiamo attuando una serie di interventi di manutenzione straordinaria, con la sostituzione o l’adeguamento delle apparecchiature al fine di affrontare con maggiore tranquillità la prossima campagna irrigua: i lavori consisteranno principalmente nel sollevamento delle pompe in alcuni pozzi (in altri è prevista la loro completa sostituzione) e in verifiche a livello elettrico e idraulico. L’auspicio è che i trend di aumento dei livelli di falda e di raffreddamento dei prezzi dell’energia si consolidino, per evitare così nuovi picchi nel periodo estivo e scongiurare dunque il replay di quanto verificatosi nel 2022".

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