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Mobilitazione / Cividale del Friuli

Faber Cividale, niente accordo sul premio produzione e scatta lo sciopero

Rottura al tavolo delle trattative tra sindacati e azienda ieri sera sulla questione retributiva. Dal primo turno di questa mattina mobilitazione generale

Mobilizzazione dei lavoratori della Faber di Cividale. La maggior parte dei lavoratori incrocerà le braccia per tutti i tre turni previsti per la giornata di oggi, mercoledì 15 giugno 2022.

I fatti

Ieri sera, nel corso dell’incontro tra sindacati e dirigenza aziendale, c’è stata la rottura delle trattative su una questione legata alla retribuzione. “Dopo mesi di trattative, con un contratto scaduto al 31 dicembre 2021 – riferisce il segretario regionale Fim-Cisl Pasquale Stasio – abbiamo deciso di abbandonare il tavolo perché ci siamo trovati davanti ad un muro da parte dell’azienda”. Parla anche Maurizio Marcon, segretario generale della Fiom del Friuli Venezia Giulia: “Lo scontro si è evidenziato proprio sulla questione retributiva. Avevamo trovato posizioni comuni su tutti i temi delle relazioni tra sindacati e azienda, ma sul salario non è stato possibile trovare un accordo. Noi chiedevamo un aumento salariale legato alla produttività mentre l’azienda vuole introdurre dei vincoli di carattere finanziario che di fatto rischiano di mettere in discussione tutto, anche quello che fino ad oggi si è ottenuto”. Secondo i sindacati l’adesione allo sciopero sfiora la totalità dei lavoratori della Faber, che sono circa 300 persone tra operai e impiegati. “La mobilitazione proseguirà per tutti i tre i turni della giornata di oggi. Secondo le nostre stime stanno partecipando il 98 per cento dei dipendenti – conferma Marcon –. Solo alcuni impiegati commerciali sono entrati per appuntamenti pregressi con clienti”. E prosegue: “Se l’azienda ci chiama, siamo disposti a riaprire la trattativa immediatamente”. Conclude. “Ci auguriamo che l’azienda riveda la sua posizione e tenga conto che le sue maestranze sono il presente e il futuro ed è quindi necessario trovare un punto di equilibrio”. Dello stesso avviso Stasio: “Per noi è fondamentale salvaguardare la parte salariale per preservare il potere d’acquisto dei lavoratori e di conseguenza delle loro famiglie. Lo sciopero per noi è solo un mezzo per far valere le nostre posizioni. Ma chiediamo all’azienda di proseguire il confronto, aprendosi al dialogo anche in questo momento”.

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