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Cronaca

Sede all'estero fittizia, azienda evade 3 milioni di euro

La scoperta da parte della Guardia di Finanza di Monfalcone: l'attività si svolgeva in Friuli, ma era totalmente sconosciuta al Fisco

E' stata individuata dai Finanzieri della Compagnia di Monfalcone una società di diritto estero, anche se comunitaria, di fatto operante nel territorio nazionale, risultata completamente sconosciuta al Fisco italiano, che ha evaso circa 3 milioni di Euro ai fini delle imposte dirette, impiegando 89 lavoratori, per i quali non sono state operate ritenute fiscali per 90.000 euro.

L’attività, coordinata dal Comando Provinciale di Gorizia, rientra nel dispositivo permanente di contrasto all’evasione fiscale internazionale, volta all’individuazione di compagini imprenditoriali che, pur facendo figurare artificiosamente la propria sede legale in Paesi esteri per sottrarsi all’imposizione fiscale nazionale- sia comunitari che extracomunitari – di fatto hanno una stabile e permanente organizzazione in Italia e non sottopongono a tassazione i redditi prodotti sul territorio nazionale, creando, oltre al danno per l’Erario, fenomeni distorsivi e inficianti la corretta concorrenza commerciale.

I controlli.
I Finanzieri di Monfalcone hanno posto sotto la lente di ingrandimento gran parte delle società estere operanti nel settore della cantieristica navale della provincia, verificandone analiticamente il corretto assolvimento degli obblighi fiscali nazionali. Da tali controlli, sono emerse molteplici anomalie, che hanno portato alla luce un’evasione fiscale di rilevante portata economica nei confronti di una società estera.
L’analisi della documentazione contabile raccolta, nel corso delle complesse ed articolate operazioni d’indagine, ha permesso agli investigatori di ricostruire analiticamente il reale volume d’affari dell’impresa, nonché l’ammontare di tutte le prestazioni lavorative effettuate nel territorio nazionale, i cui redditi prodotti sono stati fraudolentemente sottratti all’imposizione fiscale italiana.

L'elusione delle imposte.
Il meccanismo illecito si è dimostrato particolarmente redditizio; l’impresa, forte del fatto di mantenere la propria sede legale in Paese estero e approfittando della strategica posizione geografica del territorio goriziano ometteva di presentare la dichiarazione dei redditi prodotti per il periodo relativo alla permanenza sul territorio nazionale, adducendo, quale giustificazione, l’aver ottemperato ai previsti obblighi fiscali nel proprio Paese d’origine. In tal modo, l’impresa eludeva astutamente il sistema impositivo, confidando nelle oggettive difficoltà, da parte del fisco italiano, di quantificare con esattezza il lasso di tempo di permanenza lavorativa della società all’interno del Paese ospitante.

L’attività svolta dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Gorizia - spiegano gli stessi finanzieri - è finalizzata a contrastare le condotte fraudolente, che si inseriscono illecitamente all’interno delle maglie della concorrenza di mercato, grazie al fatto che i soggetti economici con tale condotta illegale sono sgravati dal sostenimento degli oneri fiscali, risultando in grado di applicare prezzi più vantaggiosi ed attuando, in tal modo, una sleale concorrenza di mercato, a discapito delle società oneste, operanti nella Provincia di Gorizia.

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