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Cronaca

Processo Petrillo, ok del tribunale alle parti civili, escluso invece il Codacons

Questo l'esito dell'udienza a carico della 36enne ex assistente sanitaria, che deve rispondere dei reati di peculato, omissione in atti d'ufficio e falsità ideologica in certificati

Ancora una svolta nel caso Petrillo, l'infermiera accusata di non aver somministrato i vaccini: il tribunale di Udine ha respinto la richiesta dei legali di Emanuela Petrillo di escludere dal processo le parti civili, rappresentate da decine di famiglie. È stata invece accolta la richiesta della difesa di far uscire dal procedimento il Codacons del Friuli. Questo l'esito dell'udienza tenutasi ieri del processo a carico della 36enne ex assistente sanitaria della Ussl 2 di Treviso, che deve rispondere dei reati di peculato, omissione in atti d'ufficio e falsità ideologica in certificati.

L'accusa

La Petrillo è accusata di aver solo finto di somministrare le vaccinazioni a quasi 8mila pazienti, di cui la maggior parte bambini, tra il 2009 e il 2016, prima durante il suo servizio per le aziende sanitarie del Medio Friuli a Codroipo, poi a San Daniele e Udine e infine per la Ussl 2 di Treviso.

La parte civile

Oltre alle aziende sanitarie in cui la Petrillo aveva lavorato (l'Aas 3 Alto Friuli, l'Asuiud e l'Ussl 2 di Treviso) si erano costituite parte civile decine di famiglie trevigiane e friulane, per lo più gemitori di bambini che avrebbero dovuto essere sottoposti a profilassi e che invece sono risultati non immunizzati, ad esempio al morbillo. Il Codacons, secondo i giudici di Udine, non avrebbe sostanzialmente titoli per la costituzione come parte civile. Il processo è stato aggiornato al prossimo 31 gennaio.

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