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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Pradamano

Minori lasciati in strada 17 ore, il sindaco attrezza il furgone e li accompagna lui

Il primo cittadino di Pradamano Enrico Mossenta ancora una volta prende l'iniziativa rispetto alla questione delle persone migranti rintracciate per strada. "I minori sono sotto la responsabilità del Comune, ma ci sentiamo soli ad affrontare il fenomeno"

Qualche giorno fa aveva fatto parlare di sé perché, di fronte a tanta cattiveria espressa sui social, aveva fatto un piccolo gesto tanto concreto quanto umanamente scontato, ovvero portare pane e acqua a chi non ce l'aveva: nei giorni scorsi il sindaco di Pradamano Enrico Mossenta è tornato protagonista di un comportamento di responsabilità. Il suo Comune, infatti, è uno di quelli maggiormente interessati dai ritrovamenti di persone migranti che arrivano dalla Rotta balcanica e lui, in quanto primo cittadino, ha la responsabilità nei confronti dei minori rintracciati sul suo territorio.

Il fatto

Per questo Mossenta non si è tirato indietro quando, intorno all'1.30 della notte tra domenica e lunedì, è stato contattato dai Carabinieri per richiedere la presenza di un rappresentante del comune di Udine, visto che erano appena stati rintracciati 5 minori. «I minori sono in carico ai Comuni e quindi è stata richiesta la presenza di un amministratore: ho deciso di esserci io e sono rimasto con i ragazzi e le forze dell'ordine tutta la notte». A quell'ora era impensabile trovare una soluzione, ma per il primo cittadino del comune alle porte di Udine era impensabile lasciarli sul marciapiede seduti su un cartone. «Abbiamo dato acqua e qualcosa da mangiare, loro ci hanno offerto i soldi che avevano a disposizione. Tutti e cinque avevano un sacchetto giallo con del cibo dentro e le stesse scarpe da ginnastica, oltre che una banconota da 20 euro in mano che mi volevano dare per pagare l'acqua. Mi sono chiesto chi li avesse equipaggiati di questi beni». Alle prime luci del giorno, una famiglia di origine cinese ha portato loro una borsa della spesa, in maniera autonoma. 

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La ricerca di una sistemazione

Dopo la notte passata in strada sono cominciate le telefonate per cercare una sistemazione per le cinque persone rintracciate durante la notte. «Che nel frattempo sono diventate quattro, perché uno ha eluso la sorveglianza e si è allontanato da solo nel bosco», ha spiegato Mossenta. «I Comuni grandi hanno un servizio dedicato ai minori, mentre quelli piccoli no. Pur impegnandosi e collaborando (ho chiamato io la Prefettura), ci è stato fornito un elenco di strutture che avevamo già chiamato e che ci avevano risposto di essere tutte occupate. Finalmente, intorno alle 15, una struttura di Trieste ci ha risposto positivamente visto che sta collaborando anche con la provincia di Udine».

La collaborazione e il disagio

Una volta trovata la struttura, però, si è presentato per Mossenta un altro problema: chiamata la Prefettura per informarli della disponibilità ad accogliere i minori, la risposta è stata che "era compito del sindaco provvedere al trasferimento". «Ho chiesto supporto per il trasporto alla Prefettura e mi hanno ribadito per l'ennesima volta che era compito mio: ho così chiesto agli operai del Comune di attrezzare un furgone con nylon, gel, mascherine e guanti e li ho portati, scortati da polizia, uno a Fogliano e tre a Trieste». Non ci ha pensato due volte, il sindaco di Pradamano, a caricare i ragazzi sul furgone e a portarli lui.

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«Non ho chiamato volontari perché devo assumermi la mia responsabilità: dobbiamo gestire una situazione che stiamo facendo noi diventare esplosiva». In altre parole: se tutti facessero la loro parte, la percezione del fenomeno non sarebbe così disastrosa. 

Le criticità

«Forse basterebbe requisire nuovi spazi per i ragazzi, ma il problema è che non si riesce a gestire nemmeno gli adulti. Ben venga che il Governo ha inviato i militari, anche se li abbiamo già. Il presidio dei confini non è l'unico problema, manca il presidio delle strade principali, come la statale 56, dove vengono trovati la gran parte», continua Mossenta, che conferma come dopo una certa insistenza la Prefettura ha deciso di incontrare i sindaci dei comuni maggiormente interessati dai ritrovamenti, ovvero San Giovanni al Natisone, Pradamano, Buttrio e Manzano. «Noi diamo la disponibilità per costruire una gestione veloce perché, e questo ha relativamente a che fare con la carità cristiana, le persone non possono stare 24 ore sedute su un marciapiede, in mostra a tutti quanti. Un'organizzazione serie in 2/3 ore gli dovrebbe trovare una situazione, invece in tanti anni non è stato costruito né il fronte né le retrovie di questo fenomeno».

Per Mossenta è inconcepibile che un piccolo Comune come il suo sia lasciato solo. «La gestione deve essere alla pari, non funziona che mi si dice "questo è compito tuo" e vengo lasciato solo. Così giochiamo allo sbando».

Chi ha accolto

Tra contentezza e stupore, alla fine a dimostrarsi disposto ad accogliere i quattro minori sono state due strutture fuori provincia: la Casa dello Studente Slovena di Trieste e un'altra a Redipuglia. «Dopo 17 ore, in cui i ragazzi sono rimasti con un cartone sotto il sedere per strada, siamo riusciti a partire: non potevo aspettare oltre, anche perché dovevo preparare la notte seguente. Il fatto di non coinvolgere altri è stata una mia scelta... l'ho fatto perché dovevo farlo, ho pensato che se dovevo arrivare fino a Trieste almeno conoscevo già le strade». Nel frattempo i carabinieri visioneranno le immagini delle telecamere per leggere le targhe dei furgoni. 


 

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