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Cronaca

La forza della memoria oltre al Covid19, oggi il ricordo dell'eccidio di Porzus

"Quest'anno la cerimonia si è svolta in forma ridotta e simbolica, come ha spiegato Roberto Volpetti, presidente dell'Associazione Partigiani Osoppo-Friuli (Apo), per la necessità di adeguarsi alle prescrizioni imposte dalla normativa anti Covid.

"Oggi ricordiamo, in questo luogo simbolo, 17 vite spezzate nel 1945: la malga di Porzûs è uno dei tasselli e uno snodo importante della nostra storia che ci permette di riconoscere chi siamo e soprattutto quale ruolo vogliamo avere nel futuro che stiamo scrivendo. Il momento storico attuale, infatti, ci costringe a rimetterci in gioco ad assumere delle scelte: dobbiamo aprirci ad un'Europa nuova per essere protagonisti della costruzione del nostro futuro". 

Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, a margine della commemorazione del 76° anniversario dell'eccidio delle malghe di Porzûs, celebrata prima in piazza monsignor Pelizzo a Faedis con la posa di una corona d'alloro sul monumento ai caduti, alla presenza anche del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin e aperta dal sindaco di Faedis Claudio Zani, e poi proseguita nella chiesa parrocchiale di Canebola con la celebrazione della Santa Messa. 

"Per molti anni, i morti, le vittime, passarono per i traditori e gli assassini per i buoni. Per vedere restituita la verità, a chi non ha più potuto raccontarla, è servito molto tempo. Oggi - ha detto Pizzimenti - possiamo ricordare Porzûs, Malga Bala, le foibe, Cercivento per ciò che sono stati: atti vili, figli di una guerra che ha dilaniato corpi e anime. Da questi errori possiamo e dobbiamo trovare il coraggio e la forza per guardare al futuro con la consapevolezza di ciò che siamo, con l'orgoglio di essere friulani, figli di questa terra che è stata bagnata dal sangue di tanti uomini e tante donne che hanno creduto nella libertà e nei valori che oggi più che mai dobbiamo richiamare per affrontare le sfide che abbiamo di fronte". 

La cerimonia

Quest'anno la cerimonia si è svolta in forma ridotta e simbolica, come ha spiegato Roberto Volpetti, presidente dell'Associazione Partigiani Osoppo-Friuli (Apo), per la necessità di adeguarsi alle prescrizioni imposte dalla normativa anti Covid. "Abbiamo comunque voluto mantenere le celebrazioni - ha indicato Volpetti - per rendere onore ai caduti che ricordiamo oggi con animo grato per il loro enorme sacrificio volto a difendere la Patria e a restituirci la libertà". 

Nonostante le restrizioni, molti contributi sulla memoria e il significato di ciò che avvenne sono stati condivisi attraverso i canali social dell'Associazione Partigiani Osoppo-Friuli con alcune interviste, fra cui quella al governatore della Regione, Massimiliano Fedriga, a Paola Del Din, Medaglia d'oro al valor militare, a Francesco Tessarolo, presidente della Federazione italiana volontari della libertà (Fivl), al sindaco di Udine Pietro Fontanini, e a Tazio De Gregori, nipote del comandante osovano Francesco De Gregori. 

Il Governatore Fedriga

Nel suo messaggio, il governatore ha voluto esprimere l'importanza di ricordare il sacrificio della brigata Osoppo per mantenere viva la memoria "di chi ha lottato per la libertà delle nostre terre contro i due opposti totalitarismi che se ne contendevano il dominio. Un atto di amore puro che va tramandato di generazione in generazione". 

Fedriga ha sottolineato l'enorme merito dei martiri dell'Osoppo di non aver combattuto per sostituire un'ideologia criminale con un'altra: "la loro missione - ha aggiunto - è stata quella di aver messo altruisticamente la propria vita in nome del ritorno alla democrazia. Il riconoscimento di questa verità ha necessitato di una lunga gestazione, dolorosa, figlia di più ampie contrapposizione politiche, che ci permette oggi di guardare a questa cicatrice con la consapevolezza di chi ha imparato una lezione importante dal proprio passato".

Il Presidente del Consiglio Regionale Zanin

 "Il Consiglio regionale alle malghe di Porzûs per commemorare il 76esimo anniversario dell'eccidio di 18
partigiani, tra cui una donna. Ha ancora senso essere qui perché la ricerca della verità e della giustizia ci porta la libertà, un valore a cui questi uomini si erano votati per cercare di sconfiggere un nemico crudele come il nazifascismo senza sapereì che, al loro fianco, chi credevano amico aveva idee diverse per
queste terre, ovvero portarle sotto il dominio comunista jugoslavo filo-russo
".

Così si è espresso il presidente dell'Assemblea legislativa regionale, Piero Mauro Zanin, in occasione della deposizione di un mazzo di fiori alle malghe di Topli Uorch, in Comune di Faedis

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