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Cronaca San Rocco / Viale Venezia

La donna dell'audio su WhatsApp: "L'ho fatto con leggerezza"

La signora si è presentata spontaneamente in Questura a Udine. In un messaggio vocale, diventato poi virale, parlava di possibili attentati nei centri commerciali della regione. La Procura di Udine ha riferito che perseguirà chiunque diffonda il panico

Una donna di 43 anni, residente a Pasian di Prato, si è presentata nella serata di ieri alla Questura del capoluogo friulano ammettendo di essere l'autrice di un messaggio audio su WhatsApp, circolato ieri, che paventava attacchi terroristici a centro commerciali e Outlet.
Il messaggio, complice anche il clima di allerta dopo i recenti attentati a Berlino e Istanbul, era stato rapidamente condiviso, soprattutto nell'area del Nordest ma altrettanto rapidamente era stato smentito. La Questura di Udine, riporta l'Ansa,  in una nota ribadisce che "il livello di attenzione delle Forze di Polizia è attualmente massimo. Si invitano quindi i cittadini a rivolgersi alla Questura o alle altre Forze dell'Ordine nel caso in cui vengano a conoscenza di informazioni che, anche a loro parere, possono costituire elemento interessante". 

"L'ho fatto con leggerezza, inconsapevole delle conseguenze". Lo ha dichiarato agli investigatori la donna autrice di un messaggio audio su WhatsApp che paventava attacchi terroristici a centri commerciali e outlet. La donna, spaventata dal clamore suscitato del suo audio, si è presentata spontaneamente ieri in Questura e ai funzionari della Digos ha manifestato il proprio scoramento e dispiacere per il clamore suscitato. La donna aveva inciso l'audio e lo aveva spedito a un gruppo WhatsApp di mamme, da cui il messaggio aveva poi avuto diffusione capillare e virale.

La Procura di Udine ha aperto un fascicolo a carico della signora. Ora è indagata per procurato allarme e la Procura ha disposto una perquisizione nei suoi confronti che ha portato al sequestro di tutti i dispositivi elettronici, computer e cellulare, in suo possesso. I dispositivi verranno attentamente analizzati per verificare se per caso la donna abbia ricevuto notizie precise in merito a eventuali attentati. Nel caso dovessero emergere elementi di sospetto, il caso verrà segnalato alla Procura distrettuale di Trieste, competente in materia di terrorismo. Non è escluso che altre persone possano essere coinvolte nell'indagine.

La Procura di Udine perseguirà chiunque diffonda il panico, originando falsi allarmi di possibili attentati terroristici privi di qualsivoglia fondamento. E' la linea dura che avrà la Procura di Udine, come anticipato dal Procuratore capo Antonio De Nicolo "Chiunque voglia emulare simili comportamenti sappia che la strada tracciata è questa - ha ammonito il Procuratore - Vogliamo evitare che diventino comportamenti virali. Oltre a diffondere il panico, è un atteggiamento pericoloso perché rischia di svalutare la notizia di una minaccia effettiva che dovesse realmente verificarsi. Se veramente qualcuno ha notizie precise - ha aggiunto il Procuratore capo -c'è un modo sicuro per parteciparle a chi ha il dovere di intervenire ed è quello di presentarsi alle forze dell'ordine che hanno il potere di non svelare e proteggere la fonte".

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