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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Acqua: 407€ la spesa media in Friuli Venezia Giulia nel 2020, +3,9% rispetto al 2019

I nuovi dati dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva: dispersione idrica oltre il 45%

La cifra spesa nel 2020 da una famiglia friulana per la bolletta idrica è di 407€ (448€ la media nazionale), con un aumento del 3,9% rispetto al 2019. A livello nazionale Frosinone balza in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 845€, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 156€. Gli incrementi più elevati si registrano a Isernia (+27,5%), che nel 2019 era la città più economica, e a Vibo Valentia (+21,5%).

Le regioni centrali si contraddistinguono in media per le tariffe idriche più elevate e una spesa media annua a famiglia di 614 euro (+3,2% rispetto al 2019). La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (€181) ma con un aumento dell'11% rispetto all'anno precedente. Al contrario, la regione con la spesa più elevata è la Toscana (€ 710, +3,2%.).

Notevoli spesso le differenze tariffarie anche fra i singoli capoluoghi di provincia della stessa regione: in Friuli Venezia Giulia si va dai 322€ di Udine ai 354€ di Pordenone, mentre si paga 406€ a Gorizia e 546€ a Trieste. Con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l’anno, una famiglia media avrebbe un risparmio medio di 120€ circa a livello nazionale e di 100 euro in Friuli Venezia Giulia.

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La fotografia emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell'ambito delle "Iniziative a vantaggio dei consumatori", finanziate dal Ministero dello sviluppo economico (Legge 388/2000 – ANNO 2020). Le tariffe sono indicate rispetto ad una famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi.

I dati sulla dispersione

In riferimento ai soli capoluoghi di provincia italiani, dagli ultimi dati Istat disponibili (2018) emerge che a livello nazionale va dispersa il 42% dell'acqua immessa, con evidenti differenze fra le aree geografiche e le singole regioni: si va da oltre il 48% sia al Sud e isole che al Centro, a circa il 35% al Nord. In testa per livelli di dispersione l’Abruzzo con il 55,6%, segue l’Umbria con il 54,6% e il Lazio con il 53,1%, la più virtuosa la Valle d’Aosta con il 22,1%.

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