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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Disoccupato suicida: "Non posso passare il tempo a cercare di sopravvivere", l’allarme della Cgil Fvg

Nella lettera di Michele, il 30enne friulano suicidatosi il 31 gennaio scorso, le cause del suo gesto: precarietà nel mondo lavorativo attuale. Il cordoglio e il grido di allarme di Cgil Fvg: «Purtroppo è un caso emblematico»

Cordoglio da parte del segretario generale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta è stato espresso a nomesuo e del sindacato alla notizia del suicidio di  Michele, giovane 30enne disoccupato, che ha motivato il suo  estremo gesto con una straziante e cruda lettera, pubblicata oggi da Messaggero Veneto, in cui dice di "non poter passare il tempo a cercare di sopravvivere"

«Questa tragedia, purtroppo emblematica - ha detto Pezzetta all'apertura dei lavori del direttivo regionale riunitosi questa mattina a Udine-, è un nuovo segnale d’allarme, l’ennesimo, della condizione di mancanza di speranza e di aspettative in cui si trova un numero crescente di giovani. Se non vogliamo che questo stato di cose diventi la normalità, la condanna di un’intera generazione, dobbiamo rivedere un modello sociale, economico e culturale sempre più basato sulla competitività esasperata, sulla mercificazione e sulla precarizzazione del lavoro»

«Sono anche vicende come questa che spingono la Cgil a combattere per cambiare rotta sul lavoro, con la convinzione che una società e un Paese diverso sono possibili: la stessa condinzione che anima la nostra proposta di legge sulla Carta dei diritti e i referendum su voucher e appalti», ha aggiunto Pezzetta, annunciando l’avvio dell’ultima fase della campagna per i referendum sul lavoro, che parte anche in Fvg con una serie di manifestazioni di piazza in programma sabato 11 febbraio a Trieste (piazza della Borsa ore 11-13), Monfalcone (piazza Repubblica dalle 10 alle 12.30), Udine (piazza San Giacomo 10-13) e Pordenone (piazzetta Cavour 9.30-12.30).

«È merito soprattutto della Cgil, dei referendum e della nostra proposta sulla Carta dei diritti – ha dichiarato ancora Pezzetta – se il lavoro è tornato uno dei grandi temi del dibattito politico e mediatico. Di questo siamo convinti, così come dobbiamo essere convinti che il 51% è un obiettivo possibile, nella consapevolezza che questa battaglia referendaria rappresenta il più importante argine contro il dilagare della precarietà e della mercificazione del lavoro». Dopo l’impegno profuso per raccogliere 1,1 milione di firme a livello nazionale (e 12.500 in regione) per i referendum su articolo 18, voucher e appalti, la Cgil è pronta a lanciare l’ultimo sprint per il quorum sui due quesiti (voucher e responsabilità solidale negli appalti) che hanno superato il vaglio della Consulta. «Ma pronti anche – ha rimarcato Pezzetta – a lanciare nuove battaglie sul tema dell’articolo 18, per rivendicare leggi capaci di impedire i licenziamenti illegittimi e limitare lo squilibrio esistente tra datore di lavoro e dipendente».
 

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