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Cronaca

Dino Zoff sta meglio: «Tutto bene o quasi, siamo sulla via giusta»

L'ex portiere, capitano e commissario tecnico della selezione azzurra è intervenuto ai microfoni di "Radio anch'io sport"

«Tutto bene o quasi, siamo sulla via giusta, speriamo. Non è stato facile, sto bene anche se non del tutto ma va bene così». Dino Zoff, con la sua solita pacatezza, ha rassicurato i tanti sostenitori che in questo periodo si erano preoccupati per lui, dopo la notizia di fine novembre sulle sue condizioni di salute. L’intervento radiofonico è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale del calcio italiano. L’estratto di quanto detto ai microfoni Rai. 

GLI EUROPEI. «Sulla carta l'Italia non rappresenta il massimo in campo europeo, ci sono nazionali più forti. Ma partire senza pennacchi per noi è importante, la storia lo insegna. Conte ha dato un contributo sull'aspetto del gioco notevolissimo. La rosa è ristretta, mi auguro che la difesa della Juve tenga ancora. Possiamo fare bene, poi andare a vincere è un altro problema. Conte è riuscito a dare gioco a questa squadra, a rendere combattivi e sicuri del proprio gioco. Sono abbastanza fiducioso».

SCUDETTO.  «La Juventus si è riproposta decisamente, ha fatto una rimonta dimostrando di essere sempre pericolosa. È squadra abituata a stare lì, è la squadra che ha più possibilità. Poi ci sono altre 4-5. Napoli e Fiorentina giocano bene, l'Inter è robusta ed è in testa. La Roma ha iniziato male ma ha delegittimato l'allenatore in estate non convocandolo per la campagna acquisti e togliendogli il preparatore atletico. Ma hanno ancora possibilità».

LE ROMANE.  «Le squadre sono buone, c'è qualcosa che non quadra a livello di comunicazione. Forse è un dialogo tra sordi. Capisco che i tifosi non debbano essere esigenti nel giudicare le condizioni di una società ma qualcosina in più verso i tifosi, tranne verso quelli violenti, bisognerebbe fare».

BUFFON.  «Il più forte tra me e Buffon? Lascio il giudizio a voi tecnicI».

PALLONE D'ORO. «È giusto che il premio vada ai Messi, ai Ronaldo. Sono giocatori che hanno qualcosa di diverso, sono creativi, fanno tanti gol e il gol è l'espressione del calcio. Il portiere non crea, può essere bravo, intuitivo, ha grandi meriti ma quando arrivano i fenomeni che inventano e fanno un sacco di gol, è giusto che siano loro a vincere il Pallone d'Oro. Io son arrivato secondo ma quell'anno ha vinto Cruijff, non potevo permettermi di dire 'lo meritavo io...'. Sono giocatori che segnano un'epoca, giusto che abbiano le onorificenze dovute».

DONNARUMMA EREDE? «Dipenderà da lui, giocare a 16 anni vuole dire avere delle qualità notevolissime. Può solo perderle con comportamenti non adeguati. Ma non mi sembra il caso».

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