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Didattica a distanza: come si trasferisce sul digitale una scuola professionale?

L'esempio del Bearzi di Udine, che da subito ha iniziato le lezioni online per tutti i suoi studenti continuando a mantenere vivo il contatto con il mondo del lavoro

Svolgere la didattica a distanza non è certo cosa facile, soprattutto se si sta parlando di una scuola professionale, dove la parte pratica del programma riveste un ruolo molto importante nella formazione degli studenti. A Udine, però, il Cnos-Fap Bearzi può dire di aver superato questo ostacolo grazie a tre priorità su cui si è voluto puntare già da metà marzo: formazione, famiglie e aziende.

Il percorso

La didattica a distanza del Bearzi inizia già da metà marzo, quando sono state avviate tutte le lezioni per le classi dei tre indirizzi: meccanico, elettromeccanico e automotive. "Il primo giorno è stato emozionante ma anche ricco di tensione ed ansia – spiega Giulio Armano, coordinatore del Cnos-Fap Bearzi - Tutti pensavano la stessa cosa, ovvero 'ce la faremo'? Entrare nelle varie classi 'Meet' per verificare se i ragazzi, uno dopo l’altro, chiedevano di entrare come se entrassero dalla porta dell’aula, sentire una parola di benvenuto del docente con un sorriso di emozione del ragazzo, è stato molto bello.. scoprire, poi, che i gruppi classe erano al completo con il 99% dei ragazzi presenti, è stato un successo".

Le lezioni

Ma come si sono svolte e si stanno svolgendo le lezioni? La direzione ha deciso di incrementare l'attività inserendo un'ulteriore ora pomeridiana di formazione dove i ragazzi decidono l’orario che vogliono dedicare all’auto apprendimento studiando su dei materiali che vengono proposti dal docente o partecipando a lezioni facoltative di approfondimento dove è presente un gruppo più ristretto di ragazzi. Nei pomeriggi, per gli allievi con difficoltà di apprendimento o con certificazione, è stato attivato un gruppo di lavoro per il sostegno sotto la guida della psicologa presente al centro.

Scuola digitale

Il Centro di formazione professionale è riuscito a garantire questo servizio nell'immediato grazie a diversi strumenti: il primo, un registro informatico che registra la presenza degli studenti alle lezioni e dove vengono inseriti compiti e contenuti; poi, l'utilizzo, da parte di tutti, di un account Google istituzionale in modo da comunicare più velocemente e la dotazione, per tutti gli allievi del secondo, terzo e quarto anno di un tablet (uguale per tutti) che può essere gestito da remoto caricando le App che servono alla didattica (la maggior parte dei ragazzi possiede anche un PC). Ancora, l'istituto dispone da anni di una piattaforma e-learnig per trasmettere e raccogliere materiale didattico e fare i compiti in classe oltre ad avere a disposizione alcuni strumenti informatici da poter fornire in dotazione ai ragazzi in situazioni di svantaggio.

Famiglie e aziende

Oltre a far lavorare tutti gli insegnanti e il personale tecnico e amministrativo in smart working, il Cnos-Fap Bearzi ha puntato su tre aspetti prioritari: garantire la continuità della formazione a tutti gli allievi attraverso l’insegnamento a distanza; essere vicino alle famiglie in questo periodo difficile con diverse iniziative e proposte (video corsi on-line, quiz, momenti di incontro, momenti di preghiera e di pastorale giovanile); mantenere un contatto costante con le aziende del territorio per assicurare ai giovani degli sbocchi sicuri per il prossimo futuro.

E gli allievi?

Cosa ne pensano gli allievi di questa didattica a distanza? Se in un primo momento, come tanti altri, avranno pensato a una bella vacanza, poi si sono resi conto che sarebbe venuto a mancare qualcosa di importante, come lo stare con i compagni, incontrare i docenti e poter lavorare nei laboratori. “Secondo il mio punto di vista – spiega Filippo Battigello, un allievo – i pregi sono, che si sta più attenti alle lezioni, non c'è la distrazione che a volte abbiamo in classe di conseguenza si impara meglio e ognuno può dedicare il tempo esclusivamente al proprio lavoro. Riguardo ai difetti, a volte trovo difficoltà nel collegamento che è disturbato e si fatica a capire le parole, inoltre non c'è la possibilità di dialogare privatamente con il professore a fine lezione. La tecnologia sicuramente ci stà aiutando. Fortunatamente abbiamo la possibilità di comunicare e continuare le lezioni per terminare il programma scolastico stando ognuno a casa propria. Il bilancio lo ritengo positivo perché, almeno nel mio caso, posso alzarmi ben 90 minuti dopo, non devo chiedere ai miei genitori di portarmi alla fermata della corriera e al pomeriggio ho più tempo libero da dedicare alle mie passioni. Purtroppo però mi manca il poter stare fisicamente assieme ai miei compagni e ai professori".

Corsi per adulti

Attenzione è stata data anche ai corsi rivolti a giovani e adulti della provincia di Udine e non solo, lanciando dieci corsi a distanza: un corso per migliorare le proprie competenze video, un corso per migliorare la comunicazione a fini lavorativi, uno di inglese dedicato alla conversazione, e un altro in inglese per approcciarsi al colloquio di lavoro. Aperte le iscrizioni anche dei percorsi più tecnici, come il corso “Tecnico Cad”, un corso dedicato agli addetti ai lavori elettrici (Pes, Pav, Pei), un corso Polymath, uno commerciale, uno sulle vendite on-line e uno sul panorama economico mondiale post Covid-19.

Verso il futuro

Dopo due mesi di esperienza digitale, anche se positiva, ci si chiede se tutto questo potrà funzionare anche in futuro, pensando prima di tutto ai ragazzi e alla loro formazione. Sarà questo il futuro? La Regione ha già deciso e riconosciuto validando la formazione a distanza come una possibile modalità di formazione per il futuro da usare nelle emergenze o per alcune attività. Sicuramente, però, il contatto umano è un'altra cosa, come poter svolgere attività di laboratorio in presenza, in quanto non potranno mai essere sostituite dalla modalità virtuale.

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