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Cronaca

Crisi Dayli: dichiarata fallita la catena austriaca di negozi

La catena conta 300 negozi in territorio italiano, di cui 90 in Friuli Venezia Giulia. A giugno rubarono a Udine una valigetta con 1 milione di euro al CEO dell'azienda

Dayli, la catena austriaca di negozi di cosmetici, con sede a Pucking, aperta con molti punti vendita anche in Italia, è fallita. Ad attivare la procedura concorsuale, che ha portato il Tribunale di Linz a prendere atto di una situazione irreversibile, è stato il commissario giudiziario nominato dal Tribunale per cercare nuovi investitori. Nelle 522 filiali austriache erano occupati 2.200 dipendenti. A fine giugno la società aveva accumulato debiti per 62,4 milioni di euro, a fronte di un patrimonio di 12,8 milioni.

La vicenda ha ripercussioni anche al di qua del confine: Dayli Italia conta 300 negozi (dei quali 90 in Fvg) con 1.022 lavoratori in Cigs. Inoltre, c'e' anche un aspetto giudiziario: a fine giugno il Ceo dell'azienda, Rudolf Haberleitner, rimase vittima di una truffa da un milione di euro a Udine. Nel racconto dei fatti fornito agli agenti della Squadra mobile di Udine, dove aveva sporto denuncia, Haberleitner spiegò di essere venuto in Italia per concludere un affare con un partner che immettesse liquidità nell'azienda, convinto di averlo trovato in un sedicente imprenditore della provincia di Bergamo. Il milione di euro sarebbe servito a sostenere le spese amministrative e burocratiche per l'acquisto da parte dell'imprenditore italiano di quote azionarie per un valore di 25 milioni di euro. I due uomini d'affari si erano dati appuntamento all'hotel La di Moret a Udine, per definire gli ultimi dettagli. E' lì che il truffatore avrebbe strappato di mano la valigetta all'austriaco, scappando a bordo di un'auto dove lo attendeva un complice. Sul posto il truffatore aveva lasciato una sacca con 650 mila franchi svizzeri finti.

In Austria la notizia aveva suscitato subito grande clamore ed erano cominciate a circolare voci, smentite da Haberleitner, dell'apertura di un'indagine per riciclaggio. ''E' scandaloso - aveva smentito all'Apa Haberleitner - Sia a Udine, sia a Linz la polizia ha confermato che non è vero''. La Squadra mobile di Udine prosegue le indagini per risalire all'identità dei truffatori.

(ANSA)

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