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Giovedì, 25 Aprile 2024
LA DROGA NELLA NOSTRA REGIONE

Cocaina, eroina e marijuana: in Friuli Venezia Giulia è escalation del traffico di droga

Lo attesta la Relazione annuale del Viminale: i sequestri di "bianca" crescono di quasi il 300%, preoccupa l'eroina con un aumento di poco inferiore al 400%. La rotta balcanica, il porto di Trieste, i sequestri e il decremento delle operazioni antidroga sul territorio regionale. Tutti i dati relativi al preoccupante boom del Friuli Venezia Giulia

Nel 2021 il traffico di sostanze stupefacenti in Friuli Venezia Giulia è cresciuto in maniera vertiginosa e mette in luce una fotografia impietosa di un territorio dove arriva, si spaccia e si consuma praticamente di tutto. La conferma di quanto gli inquirenti e le forze dell'ordine sostengono da tempo arriva dalla relazione annuale redatta dalla Direzione Centrale dei Servizi Antidroga del Viminale, presentata oggi 24 giugno a Roma. Mettendo a confronto il 2020 con l'anno precedente, i blitz antidroga (e quindi la presenza sulle piazze e lo smercio) aumentano per quasi ogni sostanza. Nella nostra regione vengono registrati "aumenti consistenti dei quantitativi" sia per quanto riguarda la cocaina che per l'eroina. Guardando al dato complessivo, i sequestri di droga in regione crescono di quasi il 150 per cento rispetto al 2020. 

Bianca, ero e ganja: i dettagli

Nel dettaglio, i sequestri della "bianca" crescono quasi del 270 per cento (da 44 chilogrammi a 162), mentre l'eroina registra un vero e proprio boom con una variazione percentuale di quasi il 400 per cento (si passa dal sequestro di 1,68 chilogrammi del 2020 agli oltre otto chilogrammi dell'anno dopo). Cresce anche la marijuana (sequestri su del 40 per cento) e il sequestro di piante (con una variazione di poco meno del 30 per cento). Numeri che farebbero ancora più impressione, se non fosse che tra il 2020 ed il 2021 è stato registrato un calo delle operazioni antidroga svolte sul territorio pari a quasi il 9 per cento. La notizia positiva (che cela un ragionamento sul cambiamento dello sballo), è che i sequestri di droghe sintetiche diminuiscono di circa il 25 per cento, come pure le denunce che subiscono una flessione dell'8,7 per cento (523 contro le oltre 570 del 2020). 

Denunce: nazionalità e luoghi

Le denunce coinvolgono principalmente cittadini di nazionalità italiana, ma crescono del quattro per cento le persone straniere che finiscono nella rete delle forze dell'ordine. Stesso discorso poi per i minori che entrano nel giro degli stupefacenti e vengono segnalati alle prefetture regionali (+15 per cento), mentre le morti registrate a causa della droga calano di una unità (12 contro 13 del 2020). I dati parlano chiaro e raccontano di una regione che è attraversata da due rotte principali di smercio. La prima è quella marittima, con il porto di Trieste citato come uno dei corridoi di traffico dell'eroina che, attraverso l'Egitto e poi la Grecia, sbarca in Italia; la seconda invece, che evidentemente non accompagna solo migranti, è quella balcanica. Tuttavia il Friuli Venezia Giulia sembra sparire dai radar, quando si parla di operazioni antidroga e sequestri. 

Crescono i sequestri, giù le operazioni antidroga

In rapporto al dato nazionale, la nostra regione vede solo l'1,64 per cento delle operazioni antidroga, lo 0,41 per cento delle sostanze sequestrate e l'1,74 per cento delle persone segnalate all’Autorità Giudiziaria. Sono infatti 349 le operazioni antidroga effettuate nel 2021, con oltre 350 chilogrammi sequestrati. La crescita esponenziale del traffico di droga poi è confermata anche da un dato che, per ragioni temporali, non trova spazio nella relazione. Il sequestro di oltre quattro tonnellate di cocaina effettuato dalla Guardia di finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, racconta di un territorio che viene letteralmente inondato dagli stupefacenti.

I turchi

"Principale punto di raccordo del traffico di eroina che rifornisce i mercati europei", la rotta balcanica della droga viene gestita dal Pkk, partito dei lavoratori curdi e formazione para-militare. "Da informazioni delle Autorità di Polizia turche - scrive il Viminale -, il PKK, attualmente, produce e raffina sostanze, come l’eroina, nei laboratori del Nord dell’Iraq e nei villaggi dei Paesi confinanti, gestendo successivamente il traffico e la distribuzione in Europa, attraverso gruppi di affiliati e fiancheggiatori. Già da diversi anni, tale organizzazione terroristica risulta coinvolta in ogni fase della produzione degli stupefacenti". La percentuale della droga che tradizionalmente le istituzioni e i governi riescono a sequestrare si aggira intorno al 10 per cento. 

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