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Cronaca

A Udine contagiate persone dai 2 mesi ai 102 anni: tutti i numeri di due anni di pandemia

Impegnati da quasi due anni ad affrontare la pandemia, i medici dell'AsuFc lanciano l'allarme per l'aumento esponenziale dei contagi sottolineando le conseguenze nei reparti e spiegando quanto immotivate siano le paure sul vaccino

Il vaccino e la terza dose

Riccardi ha citato l'ultimo rapporto di Aifa che "dati alla mano - ha detto - dimostra ancora una volta l'efficacia del vaccino e che il numero di casi avversi è esattamente in linea con quello che si verifica all'assunzione di qualsiasi altro farmaco". E  non c'è da stupirsi per l'introduzione della terza dose. Ci sono vaccini come quello della poliomielite che prevedono addirittura quattro richiami. Ricorrente anche l'affermazione per cui bisogna ricordare che i vaccini "non fermano l'infezione ma fermano la malattia". Ma come ci finiscono i vaccinati in ospedale? Il dottor Luca Lattuada ha spiegato che “ci sono molte persone che sono asintomatiche, ovvero che sono state ricoverate per altre patologie o traumi e si è scoperto al momento dell'ingresso in ospedale la loro positività. In terapia intensiva su 67 pazienti, sono 45 i non vaccinati". Inoltre i vaccinati sono molti di più dei non vaccinati e, facendo le dovute proporzioni, sono comunque molto pochi quelli che contraggono il virus. "Nel reparto di malattie infettive su 137 pazienti, 41 sono vaccinati. Tra le persone vaccinate" – ha detto il dottor Carlo Tascini, della clinica malattie infettive - vediamo patologie Covid solo in persone molto fragili o over 80. Il vaccino funziona. È uno strumento perfettibile, ma è l’unico che abbiamo". E aggiunge: "Se confrontiamo i dati di Israele, su 500 mila vaccinati a confronto con 500 mila infetti, gli eventi avversi sono maggiori in questi ultimi sia per embolia polmonare, sia per trombosi o infarto, per l'ictus, per tutto. Se noi ci vacciniamo riduciamo il rischio di queste malattie. Capire questo è illuminante, soprattutto per quelli che sono spaventati dal vaccino. Bisogna percepire quanto è rischiosa la patologia da Covid". Il dottor Flavio Bassi, direttore di Anestesia e Rianimazione 2, ha evidenziato come “i pazienti vaccinati, anche anziani, stanno reagendo bene alle terapie. E abbiamo la soddisfazione di aver estubato diverse persone, anche ottantenni, e di aver visto il loro sorriso”. Per finire, ha chiarito bene, il dottor Vincenzo Patruno di Pneumologia: "non c'è mai stato nella storia dell'umanità un farmaco così testato come questo vaccino. Averne paura è come aver paura che una tegola ti cada in testa mentre passeggi sul marciapiede, E per evitarlo, stai e in mezzo alla strada. Ma così ti fai investire da un'auto solo per il timore di una eventuale tegola in testa. Chiaro che la tegola potrebbe cadere, ma è molto più pericoloso stare in mezzo alla carreggiata. Di Covid si muore. E non vaccinati muoiono".

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