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Cronaca

Da Udine lettera a Tsipras del Fogolâr Civic

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Un messaggio in inglese concluso da un friulanissimo "Mari Grecie, graciis!" ("Grazie, Madre Grecia!"), tradotto in ellenico con "Ευχaριstώ µηtέρa Ελλάda!", e introdotto da quello che dal 2013 costituisce motto rappresentativo del rapporto tra il piccolo quasi trentennale Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" con base a Udine, nel Friuli, e l'idea di un'Europa Unita: "Non antieuropeismo ma europeismo rivoluzionario!". Questo ha scritto a Tsipras il sodalizio civista ed euroregionalista guidato dal prof. Alberto Travain, insieme al Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" ed altre realtà sociali collegate, all'indomani del referendum attraverso il quale il popolo greco ha espresso la propria posizione sulla condotta da tenere nelle relazioni con certi soggetti internazionali europei e globali. "In presenza di un'Europa Unita dei banchieri e in assenza di un'Europa Unita dei popoli e dei cittadini in grado legittimamente di prevalere sulla prima, è naturale che le comunità si sentano esautorate e che come valore l'Europa tramonti oggi nella coscienza degli Europei" ha commentato Travain: "Perché sinora non s'è costituita un'Europa politica? Per evitare che questa potesse mettere i bastoni tra le ruote ai potenti dell'economia, all'Europa economica e finanziaria! 'Vis unita fortior', come a dire, circa, 'L'unione fa la forza'. È la scritta che campeggia anche sul municipio della nostra piccola capitale del Friuli. L'unità dei cittadini, la loro coesione, hanno sempre fatto paura ai potenti del mondo. La restituzione della sovranità al popolo anche a livello continentale deve però coincidere con una maggiore, collettiva, seria assunzione di responsabilità nella gestione della cosa pubblica da parte delle cittadinanze, compreso un più serrato presidio sull'operato dei propri rappresentanti. Né Greci né Italiani né altri dovranno in futuro potersi permettere di mantenere, anche magari con soldi altrui, sistemi politici, sociali ed economici fallimentari, fondati su privilegi, corruzione e sperpero di denaro pubblico! Si sta poco a riversare tutte le colpe sulla Merkel. A parità di condizioni economico-finanziarie, ad esempio, Grecia e Italia garantirebbero livelli di vita sociale e politica analoghi o magari superiori a quelli della Germania? Già ai suoi tempi il sommo poeta Dante, disperato per il comportamento irresponsabile di tanti Italiani, si appellava all'imperatore tedesco. Ossequiando anche una remotissima tradizione friulana - continua la nota di presidenza di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl - non si condividono affatto oggi certe ondate di antigermanesimo preconcetto: i Friulani di un tempo, quelli tutti d'un pezzo, a livello di mentalità avevano molto più a che spartire con i teutonici che con i popoli mediterranei! Sudditi mai, però! Imparare il meglio dagli altri, come facevano gli antichi Romani, è la cosa migliore. Senza infondati e miopi patriottismi, anzi con spirito patriottico vero, fondato su una sincera presa di coscienza delle proprie carenze e su effettiva volontà di farvi fronte con serietà!". "'Grazie, Madre Grecia!', antica madre culturale d'Europa, per averci dato l'esempio con il 'no' all'europeismo dei finanzieri, ma, ora, con diligenza del buon genitore - sempre più rara - sappia anche condurci sulla strada giusta di un'alternativa che non può essere di nuovo la divisione e la contrapposizione dei nostri popoli! Ora l'Europa va non affondata, ma rifondata!".

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