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Cronaca Tavagnacco / Via Alpe Adria

Licenziamenti Hypo Bank: non esiste nessuna "lista" per i sindacati

Le rappresentanze sindacali dei lavoratori, al lavoro da settembre per trovare un accordo con la direzione, chiariscono diversi punti della delicata situazione in cui si trova il gruppo bancario

Prosegue la complessa vicenda Hypo Bank. I sindacati, con un comunicato, hanno voluto effettuare delle precisazioni riguardo all'esistenza di una presunta "lista" di proscrizione. Il testo:

nella giornata di lunedì l'azienda ha prodotto alle organizzazioni sindacali firmatarie del contratto collettivo del Credito, alle Direzioni Territoriali del Lavoro delle Provincie coinvolte, al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e ad ABI la lettera di comunicazione di avvio della procedura di mobilità.
Hypo Alpe Adria Bank Spa ha comunicato, quindi, ufficialmente la sua intenzione di procedere al licenziamento di 118 lavoratori su un totale di 408 dipendenti occupati sia presso la struttura direzionale di Tavagnacco che presso gli uffici di zona e le agenzie della sua rete territoriale.
Ha precisato che gli ultimi rapporti di lavoro a tempo determinato alla scadenza non saranno confermati.

Il piano di mobilità previsto coinvolgerà, sempre nelle intenzioni aziendali, 118 lavoratori e, a supporto di questo obiettivo, l'Azienda ha articolato uno schema dell'organigramma aziendale al 16/11/2012 evidenziando il prospetto riepilogativo delle eccedenze così come individuate.
Nelle ultime settimane ed ore, non si fa altro che parlare della cosiddetta "LISTA", documento che, in termini nominativi e definitivi, non può esistere, considerato che l'attuazione della legge 223/91 prevede che, solo e qualora nei 45 giorni della procedura territoriale e nei successivi 30 della fase ministeriale, NON SI RAGGIUNGA UN ACCORDO SINDACALE, l'Azienda definisca l'applicazione dei criteri oggetto della legge e individui, pertanto, i soggetti.

Le Organizzazioni sindacali stanno sistematicamente lavorando dal 10 di settembre al fine di negoziare un accordo che comprenda l'attivazione del "Fondo di solidarietà per il sostegno al reddito", incentivazione all'esodo e ricollocazione professionale per fronteggiare al meglio le ricadute della riorganizzazione aziendale.

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