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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Evasione, bancarotta e debiti erariali, scoperto un crack da 6 milioni di euro

Sono 6 le persone indagate, tra cui 5 familiari, che avevano condotto al dissesto la loro società che si occupava di escavazioni nel monfalconese

Al termine di una complessa indagine svolta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo isontino, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Gorizia, sono sei le persone che risultano indagate per il “Crac” da sei milioni di euro di un’azienda di famiglia operante nel monfalconese. Gli illeciti contestati, sono inerenti a vari fatti aggravati che vanno dalla bancarotta fraudolenta patrimoniale, preferenziale e semplice, e al ricorso abusivo al credito (art. 216 e segg. del R. D. nr.267/1942 Legge fallimentare).

In sostanza, è emerso che gli indagati, tra cui 5 familiari, avevano preordinatamente condotto al dissesto ed all’insolvenza la loro società, operante nel settore delle escavazioni e del movimento terra, a discapito dell’Erario, di banche e di diversi creditori, attraverso la distrazione di “”assets””, del valore complessivo di circa 32 milioni di euro (macchinari, automezzi, importanti contratti d’appalto in corso d’opera), ceduti, senza corrispettivo e senza valida giustificazione economica, ad una impresa estera di diritto sud americana riconducibile alla stessa famiglia.

Macchinari acquistati con agevolazioni e trasferiti all'estero

In particolare, è stato accertato, tra l’altro, che tra questi beni trasferiti all’estero vi erano anche alcuni costosi macchinari acquistati con le agevolazioni previste dalla c.d. “Legge Sabatini” - in violazione all’obbligo che impone la loro utilizzazione nella Regione Friuli Venezia Giulia – con la conseguente omessa restituzione dei contributi percepiti, pari ad euro 76.500,00 e conseguente segnalazione a Medio Credito Centrale S.p.A. che ha attivato le procedure per la revoca del contributo.
Inoltre, nell’ultima fase gestionale dell’attività, gli amministratori erano riusciti ad ottenere una moratoria al fine di posticipare il rimborso delle rate di un finanziamento che in seguito non hanno più onorato, causando un danno erariale pari a circa 130.000,00 euro, atteso che tale finanziamento era in buona parte garantito dal Fondo PMI (gestito dal Medio Credito Centrale S.p.A.).

Le evasioni fiscali

I debiti verso l’erario, nel complesso, sono riferibili all’attività gestionale dell’impresa così come accertato al termine di una parallela verifica fiscale eseguita dai finanzieri, che hanno constatato costi non deducibili per quasi 5 milioni di euro e omessi versamenti di imposte (tra imposte dirette, ritenute ed I.V.A.) per complessivi circa 560.000,00 euro. Per quanto riguarda i finanziamenti e le altre agevolazioni pubbliche ottenute dalla società, sono state segnalate n. 3 persone alla Procura Regionale della Corte dei Conti per danno erariale.

Infine, nei confronti di uno degli amministratori della società – che si era “anagraficamente” trasferito in sud America, dopo la raccolta delle prove della sua effettiva residenza nella provincia isontina, è stata accertata un’evasione fiscale di circa 600.000,00 euro non dichiarati al Fisco, in buona parte detenuti su conti in Paesi off shore. L’indagine svolta dai finanzieri del Comando Provinciale di Gorizia rientra nell’attività di contrasto delle condotte fraudolente nell’attività d’impresa, a tutela dell’economia legale e della libera concorrenza del mercato, nonché di verifica del corretto impiego dei fondi pubblici.
 

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