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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

«Grande commozione, profondo dolore»: il cordoglio di Udine per la morte di Reitani

Mondo accademico e politico ricordano con parole di profonda stima il professore Luigi Reitani, morto a Berlino a 62 anni dopo aver contratto il Covid

Dopo il diffondersi della notizia della morte di Luigi Reitani, si fa strada il dolore e il ricordo degli udinesi. La comunità accademica si stringe nelle parole del rettore, Roberto Pinton, e della direttrice del dipartimento di Lingue, Fabiana Fusco. «Grande commozione, profondo dolore personale e dell’intera comunità accademica, per l’immatura scomparsa di Luigi Reitani, insigne germanista dell’Università di Udine». Reitani era ordinario di Letteratura tedesca del Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società dell’ateneo friulano. 

La sua vita di studioso l’aveva dedicata a Friedrich Hölderlin, alla letteratura austriaca dal XIX al XXI secolo, alle relazioni italo-tedesche, ma aveva pubblicato studi su numerosi autori e autrici della letteratura tedesca e austriaca dal Settecento alla contemporaneità. 

«Luigi Reitani – ricorda il Rettore – era una delle personalità di maggiore rilevanza scientifica e culturale della regione e un punto di riferimento dell’Ateneo friulano. Arrivò a Udine come ricercatore nel 1991 dopo un percorso di studi di primissimo livello che lo condusse, dopo un primo perfezionamento successivo alla laurea, a effettuare un quadriennio post lauream a Vienna quale borsista dei Ministeri dell’Università e della ricerca delle Repubbliche di Austria e Italia». 

Carriera 

Professore associato dal 2000 al 2005 e ordinario poi, è stato anche membro del Consiglio di amministrazione dell’ateneo nel periodo 2001-2003. Dal 2008 al 2013 è stato assessore alla cultura del Comune a Udine quale tecnico esterno indipendente. Dal 2015 al 2019 ha ricoperto il prestigioso ruolo di direttore dell’Istituto italiano di cultura a Berlino. Attualmente, membro del Consiglio di amministrazione dell’Istituto italiano di studi germanici, ne era anche il direttore editoriale. Luigi Reitani ha anche svolto funzioni direttive in società scientifiche e letterarie ed era componente di diversi comitati scientifici internazionali. 

Nella sua carriera di studioso rigoroso e raffinato e divulgatore appassionato, Reitani è stato insignito di numerose e prestigiose onorificenze. In particolare, gli sono stati conferiti l’Ordine al merito della Repubblica d’Austria nel 2011 e l’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania nel 2020. Quest’ultima onorificenza gli venne consegnata a Roma dall’Ambasciatore della Repubblica tedesca in Italia, Victor Elbling di cui Reitani, ricorda il rettore Pinton, «organizzò nel novembre 2019, una bellissima visita a Udine nel corso della quale l’Università di Udine e il Friuli intero ebbero modo di mettere in evidenza il rapporto storico con la Germania e le Università tedesche. Anche in quell’occasione il nostro amico e collega Luigi, si prodigò per valorizzare al meglio queste opportunità di collaborazione e di crescita per l’ateneo».

Cordoglio

«Grandissimo e incolmabile il vuoto umano e professionale che ci lascia Luigi Reitani, anche se, in questo tristissimo momento – sottolinea il rettore –, tutto il nostro affetto e la nostra vicinanza come comunità universitaria sono rivolte a sua moglie Antonella, alle sue adorate figliole Lisa e Marilù e a tutta la sua famiglia». 

La direttrice del Dipartimento, Fabiana Fusco, assieme ai docenti e al personale, «ricorda con affetto e amicizia profondi Luigi, studioso appassionato e generoso, ma soprattutto un collega gentile e premuroso, che ha sempre saputo con le parole guidare e illuminare generazioni di studenti. Noi invece in questo momento non abbiamo parole se non quelle di stretta partecipazione al dolore della moglie Antonella, delle adorate figlie Lisa e Marilù e di tutta la sua famiglia». 

Mondo politico

«Esprimo profondo dolore per la scomparsa di uno tra i più fini intellettuali che abbia conosciuto. Esprimo le condoglianze alla moglie e le figlie. Fu un privilegio avere Luigi Reitani come assessore alla Cultura per 5 anni. La città di Udine ed io gli dobbiamo molto. Volle che il Giovanni da Udine diventasse un teatro di produzione oltre ad un teatro di ospitalità. Lanciò il progetto Udine Città del Tiepolo e Rosa Tiepolo che sono ancora attivi. Grazie alla sua caratura nazionale e internazionale Reitani riuscì ad inserire Udine in molti circuiti culturali di prestigio. Ma fu soprattutto un grande germanista. L'edizione critica dell'opera di Hölderlin che curò per Einaudi, divenne un punto di riferimento anche in Germania. Valorizzò la cultura friulana conferendo il sigillo della città a Maniacco e altri autori. Fu tra i primi a promuovere il poeta Cappello prima che questi acquisisse fama nazionale. Perdiamo con Reitani un grande intellettuale che di Udine aveva fatto la sua città di elezione» così si è espresso Furio Honsell, consigliere regionale di Open Sinistra Fvg e già sindaco di Udine.

«Cinque anni in giunta insieme sono stati un privilegio. Capacità, visione, competenza: era un piacere ascoltarti», così la consigliera dem Mariagrazia Santoro, mentre Federico Pirone ha dichiarato «in un’epoca di confusione permanente e di povertà del pensiero, Luigi Reitani sapeva andare nel cuore e nella profondità delle cose, era un esteta non perché amante dell’effimero ma perché cultore dell’eleganza del pensiero e quindi delle parole, maestro di stile. In queste ore ricordo con particolare commozione il passaggio di consegne con lui come assessore alla cultura, un colloquio intimo in cui i suoi consigli e il suo sguardo si erano rivelati, come al solito, umanamente preziosi». Vincenzo Martines, che ha condiviso l'esperienza della giunta Honsell con lui, ha scritto «aveva modi gentili, ma era uno caparbio. Non aveva fatto l’assessore per ambizione politica, piuttosto per aiutare Honsell e per dare un sincero contributo alla cultura cittadina. Se ne è andato troppo presto. Il suo contributo alla cultura europea con i suoi prestigiosi ruoli da germanista tra Italia e Germania, in particolare, avrebbe dovuto continuare molto più a lungo. Il Virus se l’è potato via e io rimango impressionato da una notizia tremenda, perché Luigi era nel pieno della sua esperienza di studioso e perché relazioni professionali così particolari non si possono dimenticare».

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