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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Non si fermano le proteste contro il progetto Siot a Paluzza e Cercivento

Ancora polemiche sul progetto della stazione di pompaggio dell'oleodotto nei due comuni. Stasera in piazza incontro per spiegare le ragioni della contrarietà all'opera con i Comuni interessati, assieme ai comitati e a Legambiente

Non si placano le voci contrarie al progetto Siot che vuole realizzare una nuova stazione di pompaggio del greggio a Paluzza/Cercivento. Diverse le ragioni di contrarietà all’opera, che prevede altri tre progetti analoghi a San Dorligo della Valle, Reana del Rojale e Cavazzo Carnico e vede come protagonisti le Amministrazioni comunali interessate, Comitato Alto Bût, Legambiente Fvg, Comitato Prolago Tre Comuni, Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento, Fridays for Future Carnia e Co.S.Mo.

Tutte queste realtà hanno organizzato anche una serata informativa, in programma oggi, mercoledì 24 agosto, alle ore 20 in piazza XXI-XXII Luglio a Paluzza.

Cosa prevede il progetto

Il progetto punta all’efficientamento del trasporto del greggio da Trieste all’Austria. In sostanza, Siot afferma di voler “riscaldare” il greggio e quindi ridurne la viscosità al fine di diminuire l’energia complessiva necessaria per il pompaggio. Per questo utilizzerebbe motori cogenerativi di alta potenza ed efficienza alimentati a gas da cui ricaverebbe l’energia elettrica per alimentare le pompe ed il calore per fluidificare il greggio. Il risultato finale, secondo la stessa Siot, si limiterebbe all’aumento di un solo grado dell’enorme massa di greggio da fluidificare: da 15° a 16°.

Le motivazioni di Legambiente Fvg

Molti i dubbi quindi in merito alla sostenibilità ambientale di questo progetto. Legambiente Fvg insiste: “Ci si chiede dove sia il concreto vantaggio per Siot che, ragionevolmente, non può investire milioni di euro per un risultato tanto limitato”. Secondo l’associazione il vantaggio sarebbe esclusivamente economico. In una nota dichiara infatti: “Il vantaggio appare duplice ed è solo economico. Da una parte utilizzerebbe il metano (energia non rinnovabile e oggi molto critica in quanto non ne è garantito il rifornimento nei decenni futuri) a prezzi molto contenuti acquistandolo direttamente dalle Companies socie di Siot stessa (Eni, Exxon Mobil, BP, ecc…) risparmiando circa 2,7 milioni all’anno rispetto all’energia elettrica; dall’altra lucrerebbe sui certificati bianchi che la (supposta) Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR) consentirebbe di ottenere per un corrispettivo di 1,5 milioni all’anno”. E poi aggiunge: “Il tutto moltiplicato per le quattro stazioni, significa un guadagno di 16,8milioni all’anno. Davvero un buon affare! Incredibile se si considera che in base ai dati e documenti diffusi da ApE, la quantità complessiva di energia per il pompaggio, e le relative emissioni, con i nuovi impianti non solo non diminuirebbe, contrariamente a quanto dichiarato nei progetti, ma sembrerebbe addirittura aumentare. A fronte di questi vantaggi per Siot ci sarebbero solo svantaggi per l’ambiente e le popolazioni locali: maggior produzione di CO2, e altri inquinanti quali CO e NOx, rumorosità di cui, ovviamente, bisogna tener conto per quanto concretamente impatterebbero in sede locale e non, astrattamente, in generale”.

Legambiente Fvg dichiara: “Se, infine, è forse lecito che Siot pensi ai propri affari, non è altrettanto lecito che la Regione, che deve esaminare questi impianti e autorizzare i relativi progetti, non si ponga doverosamente delle domande circa la loro sostenibilità ambientale, economica e sociale. Come stanno questi progetti dentro il percorso di decarbonizzazione dell’energia che la Regione ha dichiarato di voler conseguire addirittura nel 2045 con 5 anni d’anticipo rispetto al resto d’Europa? Gli sforzi (con relativi investimenti) che tanti Comuni, cittadini e imprese di buona volontà stanno facendo per aumentare la quota di energie rinnovabili sul territorio sarebbero annullati per oltre cinque anni con gli impianti Siot”.

Per questo Legambiente Fvg chiede sia rinviata l’ormai prossima conferenza dei servizi che discuterà il progetto di Paluzza/Cercivento come richiesto dai rispettivi sindaci. “Come approvato dal consiglio regionale a seguito della nuova documentazione acquisita, si convochi subito il tavolo di confronto con Siot e tutti i portatori di interesse”. E conclude: “Infine, la Regione riconsideri gli effettivi impatti ambientali dei quattro progetti alla luce del percorso di decarbonizzazione oltre che di tutta la documentazione fornita da ApE e a conoscenza di tutto il Consiglio Regionale sospendendo le autorizzazioni già rilasciate”.

Le opinioni

Mariagrazia Santoro e Franco Iacop, consiglieri regionali Pd

"Il progetto della stazione di pompaggio dell'oleodotto Siot nei Comuni di Paluzza e Cercivento sta sollevando preoccupazione sul territorio, tra amministrazioni locali, cittadini e associazioni ambientaliste. Chiediamo al presidente Fedriga di dar corso all’impegno condiviso in Aula, attraverso un ordine del giorno approvato da tutte le forze politiche, di convocare al più presto un incontro tra i protagonisti della vicenda, per fare chiarezza. Questo appare urgente soprattutto alla luce della relazione dell'agenzia per l'energia del Friuli Venezia Giulia (Ape Fvg) sugli impatti che questo impianto potrà avere su cittadini e ambiente". "L'Ape Fvg – continuano i due consiglieri – è un ente di garanzia e la carenza documentale, rilevata nella sua relazione sul progetto di Siot, deve essere un pungolo per chiedere e approfondire una procedura che impatterà in maniera pesante sulla vita dei cittadini e dell'ambiente. Quello di Paluzza/Cercivento è solo uno dei quattro impianti previsti sul territorio del Fvg (gli altri sono previsti a Cavazzo Carnico, a Reana del Rojale e a San Dorligo della Valle)".

Infine, una sottolineatura politica: "Se fosse vero, come sentiamo dire, che i costi di questo impianto graveranno sulle bollette di famiglie e imprese e considerato che la principale preoccupazione del capo della Lega è proprio il contenimento dei costi delle bollette, vorremmo capire se coerentemente la giunta Fedriga stia seguendo o meno questa linea oppure, tra le parole e i fatti ci sia uno spazio siderale incolmabile".

Furio Honsell, Open Sinistra Fvg

"È molto preoccupante la facilità con la quale la società Siot, che gestisce l'oleodotto Triest-Ingolstadt, sta ottenendo l'avvallo alla realizzazione delle centrali di cogenerazione per facilitare la fluidificazione del greggio nell'oleodotto. Ciò sta avvenendo con contrarietà dei comuni interessati, che non traggono nessun vantaggio dal veder bruciare ingenti volumi di metano sui loro territori”. Prosegue Honsell: "L'operazione sembra essere economicamente vantaggiosa solo per l'abbattimento delle accise che deriva dalla cogenerazione elettricità-calore. Questo è un esempio paradossale di come un incentivo all'efficientamento possa essere impiegato con effetto opposto. Chi ha dunque davvero interesse in regione affinché questo progetto proceda?", si chiede ancora il consigliere regionale. "Tenendo conto anche della programmazione europea Ready for 55 da raggiungere entro il 2030, sembra assolutamente inopportuno prevedere ulteriori emissioni di gas serra e climalteranti in Fvg. Dal punto di vista sia della regione sia dei suoi cittadini il progetto è quindi negativo. Fedriga e Scoccimarro sanno dare altre risposte? Oppure - conclude il consigliere di Open Sinistra Fvg - l'incremento degli utili della Siot è diventato di interesse della giunta?".

Movimento Difesa del Cittadino Fvg

Anche il direttivo del Movimento Difesa del Cittadino Fvg ha dichiarato la propria contrarietà al progetto. In una nota, l’associazione precisa di aver dato mandato alla segreteria regionale di perseguire con ogni mezzo legittimo, anche attraverso il ricorso allo strumento giudiziario, la tutela della salubrità dell'ambiente e delle biodiversità delle località coinvolte, ovvero Paluzza, Cavazzo, Reana del Rojale e San Dorligo della Valle. “Al Presidente della Regione Massimiliano Fedriga e all'assessore regionale all'Ambiente Fabio Scoccimarro, la richiesta di voler disporre la prioritaria convocazione di un tavolo di confronto diretto tra le parti interessate (Siot, Ape, amministratori comunali, comitati cittadini, associazioni portatrici di interessi collettivi, in primis Mdc Fvg e Legambiente Fvg) con il rinvio della conferenza dei servizi per la discussione del progetto Paluzza /Cercivento e l'immediata sospensione delle autorizzazioni già rilasciate dalla direzione centrale difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile Servizio transizione energetica”.

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