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Cronaca Cervignano del Friuli

Stipulavano assicurazioni per le auto falsificando i documenti: denunciati in 128

L'indagine è partita da Cervignano nel 2017: da allora sono stati scoperti in 12 a stipulare contratti assicurativi fraudolenti in tutta Italia. Indagati anche i clienti

Stipulavano contratti assicurativi fraudolenti, denunciati in 128 grazie ad un'indagine dei carabinieri della stazione di Cervignano.

L'indagine è partita nel 2017 a seguito di una segnalazione partita dall'agenzia "Sara Assicurazioni" di Palmanova: da allora i Carabinieri della Stazione di Cervignano, coordinati da Andrea Gondolo, Sostituto Procuratore della Repubblica di Udine, hanno individuato e denunciato in stato di libertà 128 persone residenti nelle province di Napoli e Caserta che dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, sostituzione di persona, truffa in danno dello Stato, fraudolento danneggiamento dei beni assicurati ed esercizio abusivo della professione di assicuratore.

I fatti

L’attività illecita, messa in atto da un’organizzazione costituita da 12 persone, 4 delle quali abilitate alla professione di broker assicurativo e 8 svolgenti la predetta professione senza alcun titolo, attiva nel napoletano, era finalizzata alla stipula di contratti assicurativi fraudolenti per la responsabilità civile dei veicoli a motore favorendo i propri clienti, anch’essi poi chiamati a rispondere per correità.

La truffa

Il sodalizio criminale agiva falsificando certificati di stati di famiglia, carte di circolazione, ricevute sostitutive di documenti di circolazione e documenti d’identità, ai fini di far risultare il veicolo da assicurare di proprietà di ignare persone residenti in varie località del nord Italia titolari di classe di merito “1” (la più bassa), oppure far figurare i reali proprietari dei mezzi quali conviventi con persone titolari di classe di merito “1”, beneficiando della legge 40/07 (c.d. decreto “Bersani”), in tal modo ottenendo premi di polizza a costi contenuti e al di fuori di ogni logica di mercato, frodando le compagnie di assicurazione per complessivi 155.000 euro circa, lo Stato italiano per conseguente mancato versamento I.V.A. calcolato in 25.000 euro circa ed il S.S.N. per 16.500 euro circa.

I malfattori, fingendosi proprietari di veicoli da assicurare, contattavano telefonicamente delle piccole aziende di assicurazioni dislocate nelle varie regioni dell’Italia settentrionale fornendo i propri falsi dati e chiedendo un preventivo che poi accettavano senza esitazione. Ne seguiva l’invio di documenti falsi via e-mail, un pagamento tramite bonifico e il veicolo era assicurato. Per la stipula di un contratto assicurativo le compagnie determinano le tariffe basandosi su due criteri: quella della provincia di residenza del proprietario, provincia abbinata ad un coefficiente di incidentalità, che nelle regioni del sud Italia è alto a fronte di quello delle province del settentrione; quello della classe di merito, ossia al punteggio attribuito, negli anni, al conducente che meno incidenti causa meno paga (la più conveniente è la n. 1). La Classe di merito, secondo il citato decreto “Bersani” del 2007, è trasferibile ai familiari conviventi che abbiano acquistato un veicolo. In tale ipotesi, il vantaggio ottenuto dal raggiro è perpetuo poiché al momento di rinnovare la polizza il cliente mantiene la classe di merito acquisita senza più dover ricorrere a raggiri. Il costo della polizza ottenuta arrivava ad essere fino al 90% inferiore rispetto alla tariffa cui avrebbero avuto diritto i clienti. Il guadagno per l’organizzazione, i cui operatori ingaggiavano clienti nei locali pubblici e tramite passaparola, era costituito da un sovrapprezzo che i truffatori chiedevano a titolo di mediazione (da 100 a 500 € per polizza).

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