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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Beivars / Via Monte Sei Busi

Ciani: “Basta sprechi d'acqua. Al campo nomadi chi consuma come se avesse una piscina, paga”

Dopo mesi finalmente installato il contatore anti spreco che fermerà il 90% dell'erogazione dell'acqua in via Monte Sei Busi per evitare le perdite scoperte a febbraio

Installato questa mattina il contatore anti spreco per l'erogazione dell'acqua nel campo nomadi di via Monte Sei Busi dopo che si erano evidenziate perdite giornaliere fino a 100 mila litri d'acqua. Nel progetto del Comune di Udine era previsto il rifacimento del pozzetto dell’acqua su suolo comunale, quindi esterno al campo nomadi, e l'installazione di un contatore per limitare la portata dell’acqua. Fino ad arrivare un crollo del 90% dei consumi: da 100 mila litri al giorno a una quota stimata di 10 mila litri. 

Campo nomadi, il Comune taglia il 90% dell'acqua consumata

Questa mattina

Questa mattina il personale del Cafc ha installato il contatore per dimezzare i consumi dell’acqua. Nelle scorse settimane era stata avviata la prima parte dell’intervento con il rifacimento del pozzetto dell’acqua su suolo comunale, all’esterno del campo nomadi. Nel mezzo alcuni incontri con i residenti che volevano essere rassicurati sulla fornitura del servizio. “Non abbiamo chiuso i rubinetti, abbiamo semplicemente limitato la portata dell’acqua. - ha affermato l’assessore alla sicurezza Alessandro Ciani - Nelle scorse settimane ci sono stati incontri con i nomadi per spiegare le ragioni dell’intervento. Abbiamo chiarito che, chi vorrà, potrà chiedere l’installazione di un proprio contatore e pagare l’acqua effettivamente consumata, esattamente come succede per tutte le famiglie. Chi vuole le piscine se le paga di tasca propria”.

Ciani spiega: “Abbiamo finalmente ripristinato una condizione di equità. Il servizio di fornitura dell’acqua è garantito, ma la stagione degli sprechi è finita. Il campo nomadi si beve letteralmente circa 100mila litri di acqua al giorno. Lo scorso anno il Comune ha pagato 26mila euro per questo consumo spropositato e irragionevole. Non siamo disposti a continuare a pagare conti del genere. La quota vitale di acqua è stimata in 50 litri al giorno a persona: il Cafc ha stabilito una soglia di 200 litri al giorno: di fatto, il campo nomadi consumava acqua come fosse una piscina olimpica”.

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