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Cronaca Cividale del Friuli

Al via lavori di sistemazione per mezzo milione di euro su torrenti e canali del Friuli

Stagione invernale/primaverile 2017/18: il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana eseguirà importanti interventi idraulici a Manzano, Cividale, Martignacco e Trivignano

Gli interventi a Martignacco

Lavia di Martignacco: ha origine in località Modotto nel comune di Moruzzo, ricevute le acque di “aghedi cjarin” e di “aghe plevane” attraversa la borgata denominata Casali Zanor per poi ricevere le acque del rio Coranzano o Coronzano e raggiungere l’abitato di Martignacco dove, nei pressi della chiesa parrocchiale, vi confluisce il rio Volpe.

A sud di Martignacco sottopassa la S.S. n. 464 “di Spilimbergo” e, a mezzo di un ponte canale della larghezza di m. 6,70 con muri alti m. 1,16, oltrepassa il canale Ledra, a valle presenta una pendenza del sei per mille con sponde naturali in rilevato ma con una sezione minore.
A Nogaredo di Prato, nei pressi della chiesa di San Martino, scorre per circa m. 250 in sezione rettangolare, sottopassa la S.P. n. 60 “di Flaibano” a nord-est di Colloredo di Prato e ad Est del centro abitato la S.P. n. 52 “di Sedegliano” e termina il suo percorso nel bacino di laminazione delle piene realizzato a nord-wst di Bressa con il progetto “Interventi di sistemazione del torrente Lavia”.

RIO VOLPE: è un corso d’acqua di modesta entità e di portate temporanee della lunghezza di circa 4 km, nasce in comune di Moruzzo in una zona paludosa e boscata che porta lo stesso nome,attraversa l’ultimo lembo a est del territorio Fagagnese e, dopo aver superato il “poggio Stringher”, scende tra una selva d’alberi di più specie, giunto nell’abitato di Martignacco il Rio Volpe va a confluire, con una sezione canalizzata nel torrente Lavia nei pressi della chiesa parrocchiale. Per quanto riguarda i pericoli di esondazioni, visto che il rio Volpe ha contribuito non poco a rendere pericoloso il corso del lavia di Martignacco in occasione delle piene, a monte del centro abitato di Martignacco è stato realizzato in sponda destra un apposito manufatto sfioratore che riversa le portate in eccesso del rio Volpe in un fosso all’uopo realizzato che le scarica poi nel fosso Tampognacco a monte della S.S. n. 464 “di Spilimbergo”. Con tale intervento la portata di massima piena del predetto rio stimata in circa 11 mc/sec., viene ridotta a 3 mc./sec. alleggerendo considerevolmente la portata del Lavia a valle della confluenza.

SCOLO TAMPOGNACCO: Tampognacco ha origine nei pressi dell’omonima località a Sud-Est di Moruzzo, dopo aver lambito Ciconicco, il fosso Tampognacco sottopassa la S.S. n. 464 “di Spilimbergo” a monte della quale in sponda sinistra confluiscono le portate in eccesso del rio Volpe captate con le modalità descritte al punto 3.2, a circa metà distanza tra Ciconicco e Martignacco, a mezzo di un ponte canale delle dimensioni di m. 7,80x1,80h, attraversa il canale Ledra in località Molino Nuovo. Il fosso Tampognacco trova termine nelle casse di espansione all’uopo realizzate con progetto “Interventi per la sistemazione idrogeologica del rio Tampognacco” nel territorio dei comuni di Fagagna, Moruzzo e Martignacco” redatto dallo Studio Tecnico D’Orlando – ing. Gerussi di Udine. Ente delegato comune di Fagagna.

Le problematiche riscontrate

A seguito degli eventi alluvionali che durante il 2014 hanno colpito gran parte della zona pedecollinare del Friuli orientale e in particolare il comune di Martignacco, si sono verificati allagamenti sempre più frequenti. I periodici allagamenti sono causati dal fatto che alcuni corsi d’acqua che attraversano il Comune (in particolare il torrente Lavia, il rio Volpe e lo scolo Tampognacco), negli ultimi anni si sono viste ridurre notevolmente le loro sezioni idrauliche a causa della presenza sul fondo di materiale depositatosi durante i fenomeni alluvionali. La riduzione della sezione idraulica ha come conseguenza una riduzione delle portate e, in coincidenza di abbondanti precipitazioni concentrate in un breve lasso di tempo, succede che i corsi d’acqua sopracitati esondino e vadano ad allagare le aree circostanti su cui esistono insediamenti abitativi e diverse attività produttive. In particolare:

TORRENTE LAVIA A MARTIGNACCO: a seguito degli eventi alluvionali del 2014, il comune di Martignacco ha segnalato all’allora Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento, ora Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, il verificarsi di esondazioni lungo il torrente Lavia soprattutto nella tratta interna al centro abitato che va dal ponte sulla strada via Borgo Nobile e il ponte sulla S.S. n° 464 “di Spilimbergo”. Tali esondazioni si sono verificate lungo questa tratta per i seguenti motivi: riduzione della sezione idraulica del torrente dovuta al continuo deposito di materiale litoide 
trasportato durante gli eventi alluvionali di cui sopra; altezza insufficiente dell’argine destro del torrente a monte del ponte sulla S.S. n° 464 “di 
Spilimbergo”; fenomeni di erosione al piede dei manufatti realizzati lungo questa tratta 
con precedenti interventi che ne compromettono la stabilità (muro di sostegno in calcestruzzo esistente in sponda sinistra a monte della S.S. n° 464).

TORRENTE LAVIA A NOGAREDO: appena a monte della tratta rivestita che attraversa l’abitato di Nogaredo, in sponda sinistra esiste, a ridosso del torrente, un fabbricato (mappale 263) che viene costantemente allagato durante gli eventi alluvionali a causa di un avvallamento presente lungo l’argine sinistro appena a monte dello stesso fabbricato, avvallamento che dovrà essere opportunamente tamponato.

RIO VOLPE: lungo il rio Volpe, la cui sistemazione idraulica complessiva sarà oggetto di una successiva richiesta di finanziamento, circa 200 metri a monte del manufatto di sfioro realizzato per scaricare le portate in eccesso nello scolo Tampognacco, durante gli eventi alluvionali del 2014 per ben 3 volte nello stesso punto l’argine destro del rio è stato sfondato per una lunghezza di circa 30,00 m., il comune di Martignacco è intervenuto immediatamente con sacchetti di sabbia che hanno provvisoriamente tamponato il fenomeno, ma che ora dovranno essere sostituite da interventi radicali e definitivi.

SCOLO TAMPOGNACCO: lungo la tratta dello scolo Tampognacco, che va dal ponte sulla S.S. n. 464 “di Spilimbergo” fino alla tratta sistemata a valle del ponte canale sul Ledra, oltre alla riduzione della sezione idraulica dello scolo dovuta al continuo deposito di materiale litoide trasportato durante gli eventi alluvionali, ci troviamo di fronte a una crescita incontrollata di vegetazione spontanea sia sul letto che sulle sponde, vegetazione che rallenta notevolmente il deflusso delle portate. Alla luce del fatto che a seguito della realizzazione del canale scolmatore che scarica le portate in eccesso del rio Volpe nello scolo Tampognacco quest’ultimo viene interessato da una maggiore portata di circa 8 mc/sec.. si ritiene urgente un intervento di pulizia e ricalibratura dello stesso.
In corrispondenza alla prima curva a valle dell’attraversamento del canale Ledra, a causa dell’eccessiva pendenza e della ridotta sezione idraulica, si sono verificate erosioni del fondo e della sponda sinistra che hanno messo a repentaglio la stabilità dell’esistente scogliera che necessita di urgenti opere di manutenzione e consolidamento.

Tipologia dell’intervento e caratteristiche delle opere

TORRENTE LAVIA A MARTIGNACCO: per ridurre la possibilità di esondazioni lungo la tratta interna al centro abitato che va da monte del ponte sulla strada via Borgo Nobile a valle del ponte sulla S.S. n° 464 “di Spilimbergo” si interviene con: il ripristino della funzionalità idraulica del torrente Lavia e ricostituzione della sezione utile, eseguita mediante il taglio della vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea compresi rovi, arbusti ed erbe infestanti, presente sul fondo e sulle scarpate interne dei corsi d'acqua; il taglio selettivo della vegetazione arborea presente in sommità, con rimozione degli esemplari di specie arboree alloctone (non di pregio) e conservazione degli esemplari di specie arboree autoctone (di pregio). Il taglio si prefigge il mantenimento degli esemplari arborei di età significativa e di interesse. Ad intervento ultimato deve rimanere almeno un filare di piante opportunamente distanziate tra loro, senza tratti di corso d’acqua con assenza di vegetazione arborea; la sramatura della vegetazione arborea esistente sulle banchine per la parte insistente sulla proiezione dell'alveo e delle sponde; il decespugliamento boschivo per la realizzazione di varchi di accesso all'alveo; scavo, carico, trasporto e scarico, eseguito con mezzi meccanici, del materiale terroso, limoso o ghiaioso risultante dalla riprofilatura del fondo e delle scarpate del torrente, secondo il profilo e le sezioni di progetto; innalzamento dell’argine destro del torrente a monte del ponte sulla S.S. n° 464 “di Spilimbergo” mediante la fornitura e posa in opera di terreno vegetale con successiva idrosemina.

TORRENTE LAVIA A NOGAREDO: l’intervento da realizzare in sponda sinistra a monte della tratta rivestita che attraversa l’abitato di Nogaredo, a nord del fabbricato (mappale 263) consiste nel consolidamento del muro in pietrame a secco esistente a monte del fabbricato per una lunghezza di 7 m. e il suo innalzamento fino alla quota del muro in calcestruzzo esistente a valle.

RIO VOLPE: l’intervento da realizzare in corrispondenza alla falla della lunghezza di circa 30 m. venutasi a creare lungo l’argine destro del rio Volpe 200 m. circa a monte del manufatto sfioratore consisterà nella realizzazione di un nuovo argine in terra la cui scarpata interna al rio verrà protetta da una scogliera in pietrame della lunghezza di circa 30 m., sviluppo in scarpata di 1.90 m. e spessore di 0,60 m., la parte superiore dello sviluppo in scarpata della lunghezza di 1 m. sarà realizzata con massi del peso compreso tra i 5 e i 10 quintali intasati con terreno, la parte inferiore dello sviluppo in scarpata della lunghezza di 0,90 m. (fondazione compresa) sarà realizzata con massi del peso compreso tra i 5 e i 10 quintali intasati con calcestruzzo.

SCOLO TAMPOGNACCO: il ripristino della funzionalità idraulica dello scolo Tampognacco, lungo la tratta che corre a valle dell’immissione dello scolmatore del rio Volpe, dal ponte sulla S.S. n. 464 “di Spilimbergo” fino al guado esistente in prosecuzione di via molini sul Ledra, verrà realizzata attraverso i seguenti interventi:
taglio della vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea compresi rovi, arbusti ed erbe infestanti, presente sul fondo e sulle scarpate interne dei corsi d'acqua; taglio selettivo della vegetazione arborea presente in sommità, con rimozione degli esemplari di specie arboree alloctone (non di pregio) e conservazione degli esemplari di specie arboree autoctone (di pregio). Il taglio si prefigge il mantenimento degli esemplari arborei di età significativa e di interesse.  Ad intervento ultimato deve rimanere almeno un filare di piante opportunamente distanziate tra loro, senza tratti di corso d’acqua con assenza di vegetazione arborea; rimozione o fresatura delle ceppaie esistenti sul fondo dei corsi d'acqua;
riempimento dei vuoti venutisi a creare a seguito della trinciatura o rimozione delle ceppaie presenti sul fondo di corsi d'acqua, mediante lo stendimento con mezzo meccanico del materiale litoide presente sul fondo dei corsi d'acqua; decespugliamento boschivo per la realizzazione di varchi di accesso all'alveo, il taglio della vegetazione, sia esso manuale o meccanico dovrà essere realizzato dall'interno dell'alveo; ripristino della funzionalità idraulica dello scolo Tampognacco, lungo la tratta che corre dal guado esistente in prosecuzione di via molini sul Ledra fino al guado esistente a monte delle casse di espansione con taglio della vegetazione erbacea, arbustiva ed arborea; taglio selettivo della vegetazione arborea presente in sommità, con rimozione degli esemplari di specie arboree alloctone (non di pregio) e conservazione degli esemplari di specie arboree autoctone (di pregio); decespugliamento boschivo per la realizzazione di varchi di accesso all'alveo, il taglio della vegetazione, sia esso manuale o meccanico dovrà essere realizzato dall'interno dell'alveo;
carico, trasporto e scarico presso pubbliche discariche autorizzate con oneri a carico dell'impresa dei rifiuti solidi urbani rinvenuti sulle sponde e nell'alveo; in corrispondenza alla prima curva esistente a valle dell’attraversamento del canale Ledra, verrà realizzato un salto di fondo in pietrame della lunghezza di 16 m. e subito a valle, in sponda sinistra, per consolidare e sostenere l’esistente scogliera in pietrame verrà realizzata una palizzata viva lelle lunghezza di 30 m. e successiva scogliera di raccordo in pietrame della lunghezza di 10 m.

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