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Cronaca

Ribaltoni nei consigli di quartiere, si dimette Salmè tra le polemiche

Dopo le continue polemiche con l'amministrazione comunale, il presidente del consiglio di quartiere Udine est, Stefano Salmè, ha rassegnato le dimissioni

Fanno ancora discutere i consigli di quartiere, strumenti voluti dall'amministrazione Fontanini e che, se da un lato hanno una funzione democratica e aggregativa, dall'altro hanno evidenziato ancora di più le spaccature in seno alla maggioranza. Ultima novità rispetto ai consigli di quartiere sono le dimissioni di Stefano Salmè della lista Io amo Udine da presidente del consiglio di quartiere Udine est. Queste le sue dichiarazioni in merito, che prendono spunto dall'ultima seduta del consiglio che si è svolto ieri sera, martedì 4 febbraio, sul tema della raccolta dei rifiuti:

«L’assenza dei due assessori competenti invitati (assessore all’ambiente Olivotto e assessore ai quartieri Falcone) o di eventuali loro delegati, al Consiglio di quartiere di ieri sera, che discuteva di temi così importanti per la vita quotidiana dei cittadini, è il segno più evidente del totale disinteresse di quest’amministrazione nei confronti di Udine est e del quartiere Di Giusto.
Il 26 di novembre la giunta Fontanini ha deliberato la richiesta di un finanziamento regionale volto a realizzare una mega stazione ecologica a pochi metri da un luogo di culto e da una scuola dell’infanzia, in un’area classificata come “verde pubblico”. Decisione tenuta accuratamente nascosta sia ai Consigli di quartiere interessati, sia alla popolazione residente. Solo grazie alla mobilitazione popolare la giunta è stata indotta ad annunciare alla stampa una retromarcia su quella scellerata decisione (retromarcia però non ancora formalizzata). Noncurante dell’evidente volontà della popolazione di essere coinvolta nelle scelte che hanno un così grande impatto sulla vita di tutti i giorni, il sindaco, il giorno successivo, con la stessa metodologia, annunciò “urbi et orbi” che nel Peep Est ci sarebbe stato un “esperimento” e che sarebbero stati conservati i cassonetti su strada.
Quando tutti i quartieri della città avranno quindi adottato il “porta a porta”, il Peep Est rimarrà l’unico rione a conservare i cassonetti di strada, con il risultato certo di divenire il ricettacolo del cosiddetto “turismo dei rifiuti”. Una sorta di “discarica” potenziale per i troppi incivili impuniti. Con lo stesso disprezzo verso la popolazione del quartiere, sono state bocciate anche tutte le proposte che cercavano di dare un contributo di idee alla soluzione delle tante criticità emerse; dalla proposta di una piccola isola ecologica rionale in via Zilli, all’ipotesi di sperimentare, partendo proprio dal nostro quartiere, quei cassonetti intelligenti con microchip identificativo, che in molte città hanno dimostrato di essere la soluzione più innovativa per la gestione della raccolta rifiuti. Ma i “Cahiers de doleance” da presentare all’amministrazione comunale, sono ben più ampi rispetto alla questione del nuovo sistema di raccolta rifiuti “porta a porta”. Tutti i nodi delle promesse elettorali stanno venendo al pettine. Il nuovo protocollo d’intesa (dopo che sindaco e senatore Pittoni hanno platealmente stracciato quello vecchio) con le ferrovie italiane per arrivare alla dismissione della vecchia tratta ferroviaria e quindi alla dismissione dei passaggi a livello che dividono Udine est dal resto della città, è su un binario morto. La pervicace volontà di abbattere la cascina Mauroner (pur in presenza della dichiarata disponibilità del deputato europeo Sergio Berlato di trovare finanziamenti europei ad hoc e quindi a costo zero per il Comune), dimostra l’assoluta insensibilità di una giunta che dimostra di non conoscere, né apprezzare, la storia del quartiere. Ma è il progetto dell’Experimental City, la “madre di tutte le battaglie” che rischia di marchiare questa amministrazione comunale, come la peggiore di tutta la storia della città. Un progetto già finanziato, che da solo vale 30 milioni di euro e che, se realizzato, cambierebbe positivamente il volto di Udine est, non ha visto partire nemmeno i primi lavori di urbanizzazione utili a non perdere i copiosi finanziamenti pubblici già stanziati. Uno dei tanti progetti che, per colpa di un’amministrazione inefficiente, corre il rischio di essere vanificato.

Sono queste le ragioni che mi inducono a rassegnare le mie dimissioni da Presidente del Consiglio di quartiere, per riaffermare la dignità di una comunità di quartiere che, ancora una volta, viene mortificata e offesa.
Ringrazio tutti i consiglieri di quartiere che mi hanno dato fiducia e sostenuto, nel tentativo di valorizzare i tanti e diversi talenti che vivono nel nostro quartiere. Da consigliere, da segretario politico della lista civica “Io Amo Udine” e da cittadino, rimarrò al fianco del quartiere (come di tutta la città), come e più di prima. La battaglia per liberare la città da una giunta di Visitors, è appena cominciata
».

La replica

La reazione all'annuncio di Salmè di dimettersi dal suo incarico arriva dal consigliere di maggioranza Giovanni Govetto.

«Le dimissioni del presidente del consiglio di quartiere di Udine est testimoniano la difficoltà di rapporti tra lo stesso e l’amministrazione (evidentemente il problema non riguarda gli altri consiglieri). Va sottolineato, per dovere di correttezza, che questo aspetto non è dipeso da noi amministratori. Io stesso, assieme al sindaco e all’assessore Olivotto, sono in costante rapporto con tutti presidenti dei quartieri in cui è stato avviato il sistema di raccolta casa per casa e abbiamo sempre risposto positivamente agli inviti ricevuti. Diverso è il caso che riguarda Udine Est dove, nell’ultima settimana, il Presidente era stato protagonista di continui attacchi alla giunta e all’amministrazione, ultimamente fondati su notizie non veritiere e strumentalizzate, con il fine di esacerbare i rapporti. Auspico che il consiglio possa riorganizzarsi velocemente e che il dialogo con l’amministrazione riparta con nuovo slancio, anche in vista delle importanti scadenze che riguarderanno il quartiere. È doveroso ringraziare Stefano Salme per l’impegno profuso nell’incarico finora ricoperto».

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