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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

I primi 70 anni di Confcommercio Fvg a Udine

Decenni di impegno a tutela degli interessi di decine di migliaia di associati. Sangalli: «Terziario protagonista del cambiamento»

La prima sede a Udine fu in via Vittorio Veneto, a Pordenone in Corso Vittorio Emanuele, a Gorizia in Corso Italia. A Trieste ci si è spostati solo per qualche anno da via San Nicolò. Quella di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia è la storia delle sue quattro associazioni territoriali, due delle quali, Udine e Pordenone (Gorizia nacque un anno dopo), furono battezzate proprio nel 1945 e compiono dunque 70 anni di attività di sostegno alle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi.

Decenni di impegno a tutela degli interessi di decine di migliaia di associati che hanno trovato in Confcommercio la loro “casa”. Imprenditori capaci di innovare, diventare più moderni, senza mai perdere la funzione di presidio sociale nelle città e nei territori. «Oggi come allora il terziario crea occupazione e Pil – rimarca il presidente di Confcommercio Udine Giovanni Da Pozzo, nel giorno della celebrazione dell’anniversario dei 70 anni nel Salone del Parlamento del Castello di Udine –. Lo confermano i numeri: i settori che Confcommercio rappresenta sono una forza preponderante dell’economia regionale». La fotografia più recente ribadisce il peso del terziario in Friuli Venezia Giulia che copre il 75,8% delle imprese, il 57,2% degli occupati e il 74,3% del valore aggiunto. «Sono cifre che spiegano perfettamente come i nostri comparti, in questa fase di crisi, hanno sostenuto anche gli altri settori dell’economia regionale», sottolinea ancora Da Pozzo. Tutto questo nonostante «enormi difficoltà» testimoniate dalla chiusura, a fine 2014, di oltre 4mila imprese del terziario Fvg.

«Settant’anni sono un periodo di tempo che consente di fare un bilancio – rileva il presidente regionale di Confcommercio Fvg Alberto Marchiori. Il nostro è quello di un’associazione che dal primo giorno a oggi non ha mai dimenticato di rappresentare il terziario, la forza economica principale del Paese con le sue diramazioni del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e delle professioni. Ne abbiamo espresso i valori, trasmesso le istanze, abbiamo dato voce alle aspettative di migliaia imprenditori intraprendenti e coraggiosi, capaci di assecondare il vento quando le cose andavano bene e di aprire l’ombrello quando invece la crisi ha cominciato a mordere». «Il giorno della celebrazione di una lunga storia non ci può far dimenticare le perduranti difficoltà del momento – prosegue Marchiori –. Difficoltà peraltro diverse in una regione così eterogenea, da un lato alle prese con la concorrenza di Slovenia e Austria, dove le imprese sono favorite da una minore pressione fiscale, dall’altro a confronto con un Veneto che contesta le prerogative della nostra specialità. Non ci resta dunque che lavorare per una sintesi virtuosa che consenta a Confcommercio di rappresentare al tavolo delle istituzioni gli interessi di tutti i suoi associati. Nell’attesa che i timidi segnali di ripresa, che si limitano al momento solo al sentimento della fiducia, diventino concreti elementi di cambiamento».

Da parte di Antonio Paoletti, presidente di Confcommercio Trieste, l’auspicio che «questo traguardo costituisca un ulteriore stimolo per rinnovare quotidianamente il nostro impegno a tutela delle imprese che rappresentiamo e adeguarlo alle loro esigenze. È vero – prosegue –, molte cose sono cambiate in questi anni. Mercato, normative, scenari socio-economici. Ciò che però credo sia rimasto inalterata, grazie agli sforzi di quanti ci hanno preceduto, è la volontà costante di garantire dignità, rispetto e possibilità di sviluppo ad un settore, quello del terziario, che è sempre stato, e lo è a tutt’oggi, fondamentale per economia, crescita  ed occupazione. Un patrimonio di intenti, iniziative, battaglie, quello che abbiamo ricevuto in dote, che va valorizzato e al quale dare nuovi significati e prospettive con le nostre azioni di ogni giorno».
Interviene anche Gianluca Madrid, presidente di Confcommercio Gorizia,  area oggetto di particolare attenzione per superare le distorsioni tipiche di un’economia transfrontaliera, più acute in quel territorio ma che interessano con diversa intensità l’intero Fvg. «Celebrare un traguardo regionale è importante non solo per guardare ad un glorioso passato – afferma Madriz –, ma soprattutto per pensare concretamente al futuro: la scala regionale è fondamentale per programmare un futuro sostenibile nel nostro fondamentale impegno a tutela delle imprese che rappresentiamo».

I RICONOSCIMENTI SPECIALI PER L'ANNO 2015

Confcommercio Fvg, in occasione del suo settantesimo compleanno (la stessa età della confederazione nazionale, nata il 29 aprile 1945), ha consegnato 4 premi speciali a quattro aziende, una per provincia – l’orologeria Giampaolo Cella di Gorizia, la Garden G. Trentin & Figli di Pordenone, la Rigutti abbigliamento di Trieste, la Ferramenta F.lli Piccoli di Udine –, selezionate a rappresentare esperienze imprenditoriali di lunga data.

 

UDINE – Ferramenta F.lli Piccoli: Collocata nel cuore della città ducale, la ferramenta dei Fratelli Piccoli di corso Mazzini è alla sua nona generazione e risulta essere la ferramenta più antica d’Italia. Il documento più antico che conservano gelosamente  i due fratelli Romano e Giampaolo Piccoli risale al 16 giugno 1753. Si tratta di un manoscritto, vergato dal camerlengo Antonio Meroni per conto della Magnifica Comunità di Cividale che annota una lista di materiali forniti da Nicolò Piccoli, avo di Romano e Giampaolo. Si presume infatti che l’attività di questa ferramenta abbia avuto inizio nei primi anni del ‘700 proprio per volontà di Nicolò Piccoli. Un altro documento risale al 28 dicembre 1796 e testimonia la consegna di ferro e legname per opere di restauro del Ponte del Diavolo di Cividale del Friuli. Le nove generazioni che si sono succedute fino ad oggi hanno tramandato di padre in figlio questa azienda con un punto vendita sempre attivo e nella stessa sede. Il negozio è stato ampliato e ammodernato sia nel 1973 che nel 1985, attualmente è gestito dai gemelli Romano e Giampaolo Piccoli. La Ferramenta Piccoli da sempre è iscritta alla Confcommercio di Udine e il signor Giampaolo dal 1988 al 1993 è stato Presidente del Mandamento di Cividale del Friuli.

GORIZIA -   Orologeria Cella Giampaolo: Il signor Giampaolo nasce in un'antica famiglia di orafi orologiai, le origini della loro attività risalgono al 1939 quando il nonno del signor Giampaolo, negli anni della seconda Guerra Mondiale, arriva a Gorizia da Tricesimo.
Nel  1940 il padre del signor Giampaolo si specializza presso un laboratorio di Udine dove affina l'arte orafa dell'incisione, arte che aveva già avuto modo di apprendere presso alte scuole fiorentine. Negli anni a seguire viene aperto un primo negozio a Gorizia,  in Corso Italia nelle vicinanze del Parco della Rimembranza, attività che poi viene ceduta alle sorelle.  Attualmente la sede dell’orologeria si trova sempre a Gorizia in Corso Verdi al civico 49. L’azienda è associata alla Confcommercio di Gorizia dal 17 settembre 1945.

PORDENONE  - Garden G. Trentin & Figli: Il capostipite Giuseppe Trentin, classe 1858, fin da bambino aveva il pallino del giardinaggio e della coltivazione di fiori. La sua diventa ben presto un’arte tanto da prestare servizio come giardiniere nella villa dei nobili Wollemberg di Loreggia, famiglia molto vicina alla Casa Reale Italiana. Dopo un'esperienza realizzata a Castelfranco Veneto, Giuseppe decide di spostarsi a Pordenone, è il 1912. Due anni dopo apre un'attività grazie alla quale avrà più rivali.  Inizia così una lunga carriera professionale. A Pordenone il suo primo vivaio sorge in via Mazzini e nel 1929 apre un negozio  in Contrada maggiore, la prima fioreria a Pordenone. Poi l’azienda vivaistica  ha la necessità di ampliarsi e nel 1924 si trasferisce in via Cappuccini dove l’area viene attrezzata con serre. Un vero e proprio stabilimento in cui vi lavorano quasi tutti i figli (8) di Giuseppe. Oggi l’azienda si sviluppa, sempre in via Cappuccini, su un’area nuova e più ampia, dove le coltivazioni vivaistiche si sono ulteriormente intensificate: dai grandi alberi forestali per parchi e giardini; sementi da orto, assieme a bulbi da fiore, rosai, terricci vari e materiali per arredi. Una gamma vastissima di prodotti in grado di soddisfare  anche i clienti  più esigenti. Le scelte, naturalmente, sono condivise sul piano professionale dai figli di Mario, Paolo e Alessandro, alla quarta generazione.” L’azienda risulta tra i soci fondatori, nel 1945, della Confcommercio di Pordenone.  TRIESTE – Rigutti Abbigliamento Uomo

Le origini dell’azienda risalgono al  1903 quando Ferdinando Rigutti di Gioacchino avvia a Trieste, in Largo Barriera 6, un negozio di vestiti fatti a mano e mercerie. Nel 1910 l’attività si amplia grazie al dinamismo dello stesso Ferdinando che apre un altro negozio in via del Corso 36. Nel 1913 il negozio di Largo Barriera passa sotto la gestione della moglie del signor Ferdinando, la signora Felicita. Nel 1923 la signora Maria Rigutti, figlia della coppia, da vita ad un negozio di pelletterie, chincaglierie, manifatture, abiti confezionati e cancelleria, in via Riborgo di fronte al teatro Romano. Negli anni ‘40 Sergio Rigutti trasferisce nuovamente il negozio, questa volta all’incrocio tra le vie Nuova e via San Giovanni, ovvero le attuali via Mazzini e via Imbriani, dove tutt’ora si trova. Alla fine degli anni ’70 il testimone passa in mano ai fratelli Franco e Paolo,  che tuttora gestiscono il negozio, specializzandosi nell’abbigliamento maschile. La ditta Rigutti con la sua esperienza ultracentenaria è un punto di riferimento qualificato del settore moda triestino e socia storica della Confcommercio di Trieste.

La storia delle associazioni territoriali

Gorizia

Denominazione: Associazione dei commercianti della zona di Gorizia
Anno di fondazione: 1946
Sedi: Corso Italia (non di proprietà), via IX Agosto 4 (dagli anni Settanta al 2007), successivi ampliamenti nello stabile di via IX Agosto 2 e in via Locchi 14/1, immobili di proprietà.
I presidenti:
Guido de Braunizer: 1946-1949
Antonio Orzan: 1949-1951
Lino Mattioni: 1951-1957
Silvio Bressan: 1963-1966
Gilberto Barnaba: 1957, 1963-1966, 1981
Natale Comolli: 1981-1984
Mario Morassi: 1984-1990
Sergio Rovis: 1990-1994
Giovanni Bisesi: 1994-1997
Enzo Comelli: 1997-2001
Pio Traini: 2001-2012
Gianluca Madriz: 2012-in carica

Pordenone

Denominazione: Associazione commercianti della Destra Tagliamento
Anno di fondazione: 1945
Sedi: Corso Vittorio Emanuele, via Oberdan (dal 1971), Piazzale dei Mutilati (dal 1984)
I presidenti:
Gino Marchi: 1945-1946
Valentino Toniolo: 1946-1971        
Romano Cattaruzza: 1971-1973
Mario Romanin: 1973-1994
Alberto Marchiori: 1994-in carica

Trieste

Denominazione: Unione commercianti della provincia di Trieste
Anno di fondazione: 1961
Sedi: via San Nicolò 7 (a fine anni Novanta, per un quinquennio, via dei Bonomo 4)
I presidenti:
Felice Venezian: 1961-1967
Sergio Roselli: ad interim,  da fine 1967 a primi mesi del 1968
Roberto Hausbrandt: 1968-1972
Antonio Rigoletti: 1972-1975
Giuseppe Dei Rossi: 1975-1986
Adalberto Donaggio: 1986-1999
Antonio Paoletti: 1999-in carica


Udine
Denominazione: Associazione commercianti della provincia di Udine
Anno di fondazione: 1945
Sedi: via Vittorio Veneto 17, via della Rosta (dai primi anni Settanta), viale Duodo (dal 1989), via Alpe Adria-Feletto (dal 2013)

I presidenti:
Amos De Ponti: 1945-1960
Antonio Camuffo: 1960-1968
Ricciotti Esente: 1968-1980
Adone Zoratto: 1980-1988
Guglielmo Querini: 1988-1993
Claudio Ferri: 1993-2002
Giovanni Da Pozzo: 2002-in carica.

LA FESTA DI CONFCOMMERCIO-IMPRESE PER L’ITALIA
 
Il 29 aprile a Roma, al Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra, si è tenuto l'evento inaugurale per i Settanta anni di Confcommercio-Imprese per l'Italia. In questa occasione, attraverso gli allestimenti, pensati in chiave moderna con grandi schermi led, la sala del Tempio di Adriano, si è trasformata nel contenitore di settanta anni di storia, esperienza, impegno, emozioni che hanno caratterizzato l'attività della Confederazione dal 29 aprile del 1945, giorno della sua fondazione, ad oggi. Nel corso della serata sono stati trasmessi il video "Il lungo viaggio" che ha ripercorso, con foto storiche e contemporanee dell'archivio dei Fratelli Alinari, la storia del nostro Paese e delle imprese del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti e il film "Una mano in più" che ha raccontato il valore economico e sociale delle realtà che Confcommercio rappresenta. Con il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli hanno partecipato all’evento esponenti del mondo della politica, delle istituzioni, dell'economia e del sistema confederale.

LA STORIA

Confcommercio nasce a Roma il 29 aprile 1945 su iniziativa di alcune libere Associazioni dei Commercianti provinciali del Centro-Sud e di categoria. L'anno successivo, con un congresso-assemblea, aderiscono anche le Associazioni settentrionali e viene proclamato il primo presidente della storia di Confcommercio. Nel 1949 si completa l'adesione alla Confederazione delle restanti Associazioni provinciali. Negli anni '50 si rafforza la rappresentanza del commercio estero e del turismo che porta la Confederazione ad assumere, nel 1961, la denominazione di Confederazione Generale Italiana del Commercio e del Turismo. Durante gli anni '60 e '70, tra gli avvenimenti più significativi dell'attività di Confcommercio, la nascita del patronato Enasco, struttura di servizio e assistenza per i commercianti, e il varo della legge 426 del 1971, che regola la disciplina del commercio. In quegli anni cresce il rilievo della politica europea e, nel 1981, viene costituito l'ufficio di rappresentanza a Bruxelles. Da segnalare, in quel periodo, il varo della Bit (Borsa Internazionale del Turismo), oggi la più importante manifestazione fieristica del settore, nata su iniziativa di Confcommercio e che, nel 1981, vede la sua prima edizione. L'attività della Confederazione negli anni successivi, sempre orientata allo sviluppo del suo ambito di rappresentanza, porta al riconoscimento della rilevanza del terziario nell'ambito dell'economia nazionale. Coerentemente con questo processo, sul finire degli anni '80, la Confederazione assume la nuova denominazione di Confederazione Generale Italiana del Commercio, del Turismo e dei Servizi. È in questi anni che si fa più forte l'impegno di Confcommercio, proseguito e intensificato anche nel decennio successivo, su temi di particolare rilevanza per le imprese rappresentate e per l'economia nazionale, come le tasse, il Mezzogiorno, la criminalità, il passaggio all'euro, la riforma del mercato del lavoro. Temi affrontati, spesso, con lo svolgimento di importanti iniziative nazionali promosse dalla Confederazione.

Nel 1993 Confcommercio è tra i soci fondatori di Eurocommerce, l'Associazione europea del commercio internazionale al dettaglio e all'ingrosso.
Nel 1995, con una serie di eventi e iniziative su scala nazionale, si celebra il 50° anniversario della Confederazione e pochi anni più tardi, nel 1998, il Parlamento vara il D.Lgs. 114 – la cosiddetta "riforma Bersani" – che avvia il processo di riforma del settore del commercio.
Nel 1999 si svolge la prima edizione del Forum di Cernobbio, che diventerà uno dei maggiori appuntamenti annuali di Confcommercio sui temi economici e sociali. Nel 2000, su iniziativa della Confederazione, nasce Confturismo, struttura di coordinamento per il comparto del turismo, con l'obiettivo di rafforzare la rappresentanza unitaria delle imprese del settore e di far emergere il ruolo strategico del comparto nella crescita economica del nostro Paese. Successivamente Conftrasporto, struttura di coordinamento del trasporto, spedizione e logistica, aderisce a Confcommercio. Nel 2005 Confcommercio istituisce Fondo Est, il più grande fondo sanitario in Italia, che garantisce l'assistenza integrativa ad oltre 1.200.000 lavoratori del terziario e del turismo. Negli anni più recenti, il continuo rafforzamento del ruolo sindacale della Confederazione segue di pari passo la sempre più marcata terziarizzazione dell'economia italiana. E cresce anche l'esigenza di valorizzare la rappresentanza unitaria del mondo delle Pmi e dell'impresa diffusa che, nel 2006, insieme a Casartigiani, CNA, Confartigianato e Confesercenti, porta alla nascita del "Patto del Capranica", coordinamento tra le cinque principali Confederazioni di rappresentanza di questo mondo di imprese.

Nel 2009 la Confederazione vara una riforma statutaria allo scopo di rafforzare la propria missione di rappresentanza unitaria delle imprese associate e di avviare un significativo processo di rinnovamento organizzativo. Si modifica il logo e si amplia la denominazione, che diviene Confcommercio-Imprese per l'Italia, Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo. Un processo che, successivamente, ha continuato a svilupparsi con l'obiettivo di modernizzare ulteriormente l'architettura organizzativa di Confcommercio-Imprese per l'Italia, valorizzandone i livelli regionali e promuovendo le federazioni di settore. A maggio del 2010 l'esperienza del "Patto del Capranica" culmina nella nascita di Rete Imprese Italia, organismo di coordinamento delle attività delle imprese del terziario e dell'artigianato. Negli anni successivi, si intensifica l'attività di Confcommercio su temi sindacali "forti" – come tasse, consumi, lavoro, infrastrutture, legalità - rafforzando la "missione" di rappresentanza della Confederazione nei confronti delle imprese italiane e valorizzando sempre di più il ruolo dell'economia dei servizi nel dialogo sociale e nelle scelte di politica economica.

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