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Cronaca Centro / Viale Ungheria

Confcommercio: "Il nuovo piano traffico non risolve il problema"

A criticare il regolamento in vigore dal 7 gennaio, a nome dell'associazione di categoria, è il vicepresidente Luciano Snidar. "Dal punto di vista tecnico oltre l'80% dell'inquinamento da pm10 è dovuto agli impianti di riscaldamento e non al traffico veicolare"

Luciano Snidar, vicepresidente di Confcommercio, ci va giù pesante contro le nuove disposizioni sul traffico in città - difese dall'assessore Pizza -, in vigore da ieri.

Vicepresidente, qual è il pensiero di Confcommercio su questo piano antismog in vigore da ieri pomeriggio?

E' un piano che non risolve il problema. Dal punto di vista tecnico oltre l'80% dell'inquinamento da pm10 è dovuto agli impianti di riscaldamento e non al traffico veicolare. In secondo luogo le macchine che entrano in città, anche stando ferme solo quattro ore, dal momento in cui entrano, al momento in cui escono, inquinano comunque. Questo anche se con un ritardo di quattro ore. Per cui il problema non si risolve. Anzi, crea solo delle sperequazioni vietando a chi è fuori città l'ingresso in città. Quindi impedisce e non incentiva il commercio del centro cittadino da chi viene da fuori. Inoltre questo piano prevede un sacco di deroghe: consente il carico e scarico delle merci, il transito ai residenti, ai tecnici della protezione civile, ai sanitari e quant'altro. Quindi, di fatto è solo il semplice cittadino della periferia che non può per quattro ore entrare in città.

Si rischia di favorire quindi i centri commerciali e le aree commerciali extraurbane penalizzando i piccoli negozi del centro?

Sì, ovvio. Soprattutto in questo periodo di saldi. Già i centri commerciali che sono nella cintura udinese fungono da polo attrattivo per la stragrande maggioranza della popolozione per via della comodità del parcheggio. Se oltre a questo, proprio durante il pomeriggio,l'orario classico cioè degli acquisti, si blocca l'accesso a una parte dei cittadini che vive all'esterno della città, si penalizza in maniera pesante il commercio naturale del cittadino. Ed è inutile che si investa poi o si cerchino di fare delle azioni mirate a rivalutare il centro commerciale naturale della città, se poi con queste limitazioni difatto impediamo a tutti quelli che sono al di fuori della città di poter venire a fare shopping in città.

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