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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Largo Ospedale Vecchio

Promettono guadagni facili, ma s'inventano una truffa da 300mila euro

Condannati - con pene diverse a seconda del coinvolgimento - quattro nomadi. Con il denaro sottratto illecitamente a un imprenditore sloveno avrebbero pagato l'acquisto di una casa a Povoletto

Pene detentive comprese tra i 6 mesi e I due anni e 8 mesi. Le condanne - pronunciate dal Gup di Udine ieri - riguardano quattro cittadini italiani di etnia nomade - due uomini e due donne. La causa del provvedimento è una truffa (alla quale è stato associato anche il riciclaggio) da 300 mila compiuta nel 2010, ai danni di un imprenditore sloveno.

L’ACCUSA. Secondo quanto ipotizzato dall'accusa l'imprenditore sarebbe entrato in contatto con i nomadi friulani tramite un intermediario nel dicembre 2010, a Buttrio, per l'acquisto di alcuni lingotti d'oro. In seguito i nomadi avrebbero proposto all'imprenditore un altro affare, cioè la ricapitalizzazione fino al 50% di una somma di denaro che avrebbe dovuto consegnare loro: l'imprenditore avrebbe consegnato 300 mila euro e ne avrebbe ricevuto poco tempo dopo 700 mila. La consegna avvenne in due momenti, la seconda nel parcheggio del Perla di Nova Gorica, ma l'imprenditore non solo non avrebbe ricevuto la parte di guadagno ma nemmeno i suoi soldi. I 300 mila euro, secondo l'accusa, sarebbero serviti per acquistare un'abitazione a Povoletto, in cui si erano trasferiti i nomadi.

LE DISTINTE CONDANNE. Tre di loro - P.B., 47 anni, S.B. (45) e D.B. (27) - sono stati condannati per truffa rispettivamente a 2 anni e 6 mesi, 2 anni, e 1 anno e 6 mesi di reclusione; J.B., una donna, è stata condannata invece a 2 anni e 8 mesi per riciclaggio. Era accusata di aver utilizzato il denaro provento della truffa commessa dagli altri tre per acquistare un'abitazione.

RISARCIMENTO. Il giudice ha disposto anche il risarcimento di 350 mila euro di danni alla parte civile costituita e la confisca dell'abitazione, già posta sotto sequestro ma di cui due degli imputati hanno ancora l'autorizzazione all'uso, per la presenza di un bimbo minorenne.

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