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Fontanini: "Il giudice ci dà ragione sul Contarena", ma il gestore nega tutto

Continua il botta e risposta tra l’amministrazione comunale e la Spritz Time, la società che gestisce il locale, su ordinanze, cause, ricorsi e dettagli legali. Una diatriba che ormai tiene banco da diverso tempo

Si aggiunge un altro tassello alla vicenda che vede protagonisti il Comune di Udine da un lato e la Spritz Time dall’altro. Oggetto del contendere il Caffè Contarena, locale storico che si trova a Palazzo D’Aronco. Dopo lo scambio di accuse prima di Natale, ecco che la vicenda si rianima per l’ordinanza con cui è stata respinta la richiesta della società che gestisce il locale di sospensione dell’efficacia esecutiva dell’avviso di accertamento emesso dalla concessionaria dell’amministrazione Area.

Lo scambio di accuse

Cosa afferma il Comune di Udine

“Il Giudice Civile del Tribunale di Udine ha dato ragione al Comune di Udine sull’esigibilità immediata del credito maturato dall'Amministrazione nei confronti di Spritz Time, la società che gestisce il Caffè Contarena. Ora l’auspicio è che questa assurda vicenda che va avanti da troppo tempo giunga finalmente a una conclusione definitiva”. Ha dichiarato il sindaco di Udine Pietro Fontanini commentando l’ordinanza. “Questa decisione del giudice civile non può che rendermi soddisfatto perché dimostra la correttezza del comportamento di questa Amministrazione in un settore delicato come quello della concessione dei beni immobili di proprietà comunale”, conclude Fontanini

Le motivazioni del giudice

Il giudice ha motivato la decisione riscontrando innanzitutto l’insussistenza della contestata impossibilità di svolgere l’attività imprenditoriale a causa della presunta inadeguatezza dei beni strumentali compresi, assieme alla disponibilità dei locali, nel capitolato di gara, essendo di fatto l’attività in oggetto stata effettivamente svolta. In secondo luogo, è stato ritenuto corretto il calcolo, da parte dell’Amministrazione, dei costi di gestione degli anni compresi tra il 2014 e il 2020 nel debito complessivo maturato dalla ditta. Infine, il Giudice ha ritenuto allo stato non rimborsabili gli interventi di manutenzione straordinaria che sarebbero stati eseguiti dalla Spritz Time nei locali del Contarena contestando a quest’ultima l’assenza della relativa documentazione e della preventiva richiesta di autorizzazione all’Amministrazione Comunale e il carattere straordinario degli stessi. 

La replica della Spritz Time

“Leggiamo che per Fontanini la vicenda si è chiusa e non capiamo come possa dire una cosa del genere in quanto il giudizio deve ancora iniziare e la prima udienza sarà in data 8 marzo” afferma Edoardo Leone, amministratore unico della Spritz Time, società che gestisce il locale storico.” Il giudice si è solo espresso sulla sospensiva, che sapevamo fosse difficilissima da ottenere, visto che il nostro credito da contrapporre sarà determinato solo in corso di causa come peraltro ben precisato dallo stesso giudice, sia per gli interventi di manutenzione straordinaria che per la chiusura forzata del locale”. E sottolinea: “Oggi però è stato messo un paletto molto importante per tutta la vicenda che sconfessa quello sempre sostenuto dal Comune di Udine che la nostra fosse una concessione perché in un bene demaniale”.

I dettagli

Continua Leone: “Questo significa che l’operato della determina di recesso e di sgombero di ottobre 2021 non poteva essere fatta ed il Comune di Udine avrebbe dovuto rivolgersi al tribunale civile, cosa che non ha fatto nemmeno nella riconvenzionale. Il Giudice conferma che il contratto è di diritto privato e nello specifico di affitto d’azienda. Scrive però una cosa non esatta che verrà da noi fatta emergere in corso di causa, - afferma l’amministratore della società che gestisce il Caffè Contarena - in quanto l’azienda è ancora funzionante proprio grazie a tutti gli interventi e sostituzioni eseguite dalla Spritz Time srl e non perché lo consentissero i beni del complesso aziendale del Comune di Udine”. Infine, aggiunge altri due elementi “In corso di causa emergerà che non esiste più nessun cespite di quella azienda nei beni del Comune di Udine; pertanto, non potrà mai esserci un affitto d’azienda se non esistono beni organizzati che sono imprescindibili per esserci un’azienda. Verrà anche appurato che tutte le richieste sono state inoltrate tramite pec a cui il Comune di Udine non aveva risposto, superando il problema dell’autorizzazione”. Concludendo, Leone dichiara “Quindi sarà tutto oggetto di causa che deve ancora iniziare ma che ci sembra andare esattamente nella direzione intrapresa dall’avvocato Onesti nel suo atto di citazione”. 

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