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Quella volta che IBM "spinse" a fondare un'azienda informatica in FVG, la storia

Tecnest S.r.l., società tecnologica friulana, ha chiuso il 2022 festeggiando i 35 anni di attività. Oggi racconta passato, presente e futuro, partendo proprio da quel consiglio arrivato da una gigante del mondo informatico nel lontano 1987.

Tecnest azienda informatica friulana, fondata nel 1987 da Fabio Pettarin e Mario Chientaroli ha concluso il 2022 spegnendo la sua 35° candelina.

Un traguardo importante, tagliato in anni di attività sull’intero territorio nazionale, attraversando tutte le sfide della digital transformation in ambito manufacturing.

L'azienda informatica friulana, specializzata in software e consulanza in ambito Supply Chain e ottimizzazione della produzione e che festeggia anche la recente apertura di una sede a Bologna in Emilia Romagna, si racconta e guarda al futuro, ridisegnando non solo le tecnologie dedicate a rendere agili e digitali le fabbriche, ma anche investendo nella continua ricerca e sviluppo di nuove soluzioni sempre più avanzate e performanti.

La storia

"Tutto è partito, nel 1987, dall’esperienza in Zanussi che ci ha spinti a portare l’innovazione che avevamo visto crescere nei grandi contesti industriali, in aziende più piccole - racconta il Presidente Fabio Pettarin - Ci siamo detti, perché no? Ciò che si può fare in grandi realtà, si può portare opportunamente adattato, anche nelle piccole e medie imprese. Quella volta un input in più ci giunse anche da IBM: li avevamo conosciuti nell’ambito di un progetto di automazione industriale. Ci spinsero nella direzione giusta per proporre al mercato della PMI quelli che, a quel tempo, si chiamavano sistemi CIM (Computer integrated manufacturing).

"Così, correva il 1987, è nata Tecnest. Inizialmente acronimo di “Tecnologie del Nord est”, aveva come claim “Sistemi informatici ed elettronici”. Oggi scriviamo “Supply Chain: Cultura e Soluzioni”: l’azienda è cambiata in 35 anni ed è destinata ad evolvere ancora".

"A proposito di evoluzione - prosegue Pettarin -  Oggi Tecnest impiega su tre sedi oltre 70 collaboratori, molti dei quali neolaureati. Talenti da coltivare, da ascoltare che, insieme a tutte quelle persone che oggi sono pietre miliari dell’azienda, creano quel connubio di innovazione ed esperienza che è il nostro leitmotiv".

Verso "l'umanesimo industriale"

"Siamo passati, lato interno, da una azienda che focalizzava il proprio know-how sulla parte tecnica, ad un’azienda incentrata sulle competenze e sulla consulenza al fine di enfatizzare il rapporto con i clienti. Lo stimolo alla base è sempre il medesimo: creare un ambiente familiare ma professionalmente stimolante con la consapevolezza di quanto sia importante permettere alle persone di crescere come persone e professionisti".

Una formula che mira a rendere più facile l'ingresso dei processi di evoluzione tecnologica all'interno delle aziende che puntano al digitale mettendo al centro la persona in ogni suo aspetto professionale ed umano: una tendenza da "umanesimo industriale" sostenuta anche dalla valorizzazione dei giovani talenti e da un occhio sempre puntato sul valore della formazione.

"Certamente stiamo attraversando un passaggio generazionale interno importante ed interessante, che vede i colleghi che lavorano in Tecnest dagli inizi affiancati da nuove leve - conclude -  Da un lato il cambio è necessario e dall’altro è voluto. I giovani sono il nostro futuro. Un futuro dove vedo un’organizzazione snella, meno ancorata e più orientata alla condivisione, fluida e priva di gerarchie: vedo un’azienda fatta da tanti imprenditori che vedono Tecnest come la loro azienda. Vorrei infine continuare a lavorare sulle tematiche legate ai temi della sostenibilità sposando una visione basata sull’etica di impresa, tema a cui tengo moltissimo".

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