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«Il Gay Pride? Speriamo arrivi qualcuno con il lanciafiamme»

Il commento shock di una coppia di udinesi fuori dalla libreria Friuli: si temono anche episodi di violenza e conseguenze per gli esercizi che hanno aderito all'iniziativa

«Il Gay pride a Udine è una carnevalata. Speriamo che arrivi qualcuno con un lanciafiamme». Un commento crudo nato stamani davanti alla vetrina della libreria "Friuli", dove sono esposte le T-Shirt sponsor del Fvg Pride e colto dalla sua titolare, Sara Rosso, anche Presidente della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Udine e consigliere comunale. 

LA VICENDA Un episodio di omofobia come tristemente se ne scorgono tanti in rete, istantanea di un crescente sentimento di disprezzo verso la manfiestazione che prenderà vita sabato prossimo a Udine. «La libreria era chiusa in quel momento - racconta la titolare - ho sentito per errore e avrei voluto potermi confrontare con questa coppia spiegando il motivo per cui noi, come libreria indipendente, aderiamo alla manifestazione, senza odio nè rancore, un dialogo tra persone, uno scambio di opinioni».

LE PREOCCUPAZIONI Mentre dell'episodio di stamani fa riflettere, cresce l'attesa per il Gay Pride, ma crescono anche le preoccupazioni per i suoi partecipanti. «Non si parla di paura - continua Sara Rosso - ma di preoccupazione per alcuni episodi. A Treviso, al termine della manfiestazione, uno degli organizzatori è stato aggredito e brutalmente malmenato in un momento in cui era solo. Vorremmo evitare episodi del genere anche a Udine». Una manifestazione che sta facendo discutere, ma che ha trovato solidarietà, sponsor e finanziamenti da parte di diversi esercizi pubblici e privati cittadini che hanno accettato così di "metterci la faccia" con il rischio, conclude Sara, di restare vittime del medesimo pregiudiuzio, privandosi magari di una parte di clientela che, in un momento di crisi come questo, può fare la differenza.

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