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Civici Musei Udine: arrivano le "art card" per fidelizzare i cittadini

Udine come le città anglosassoni. Con l'acquisto di una delle quattro tipologie di tessera si riceveranno una serie di vantaggi, da sconti a visite guidate, da laboratori a servizi in esclusiva

Partito dal mondo anglosassone, il “friend raising”, ovvero la fidelizzazione tra “spettatore-fruitore” e chi produce cultura, si sta sempre più diffondendo in tutto il mondo. Un trend che le organizzazioni culturali europee e non solo stanno percorrendo sempre più per creare relazioni stabili con i sostenitori e, al contempo, far fronte ai tagli che il mondo della cultura spesso subisce.

Da sinistra a destra Girardi, Ganis, Biscione, Reitani e Nonino

Ed è proprio in quest’ottica che i Civici Musei del Comune di Udine hanno creato le “Art Card”, non una semplice card museale, ma un vero e proprio modello innovativo che riesce a coniugare in modo armonico i vantaggi ottenuti dal ricevente e da colui che dona.

“Con il nuovo programma di card museali – ha spiegato il direttore Marco Biscione, durante la conferenza stampa di presentazione avvenuta oggi, 12 dicembre, a Casa Cavazzini –, i Civici Musei vogliono aprirsi alla collaborazione con diversi settori della società con coinvolgimento su un progetto culturale. Non si tratta quindi di un semplice carta di accesso ai musei ma di una proposta culturale mirata per cittadini, le famiglie, le aziende, le associazioni culturali e gli appassionati di arte”.

Alla conferenza stampa di presentazione, oltre a Biscione erano presenti l’assessore comunale alla Cultura, Luigi Reitani, l’ideatrice del progetto Gianna Ganis, direttrice del Museo Territoriale Bassa Friulana, la testimonial dell’intera iniziativa, Giannola Nonino, il delegato per i rapporti cultura-industria di Confindustria Udine, Rosanna Girardi, il delegato di Confcommercio Udine, Gianni Croatto e il presidente dell’ordine degli architetti di Udine, Bernardino Pitto. Tutti convinti sostenitori delle nuove card.

Con l’acquisto di una delle diverse tipologie di card proposte, si riceveranno una serie di vantaggi di vario genere che spaziano dai benefit di natura materiale (inviti ad eventi, servizi in esclusiva, visite guidate) ad una serie di sconti su biglietti, cataloghi e laboratori didattici. Verranno messe in vendita, a costi che vanno dai più popolari per quelle riferite ad uso individuale e per famiglie, a quelli un po’ più rilevanti ad uso aziendale, quattro diverse card in grado di coprire così numerose esigenze e richieste.

Le “art card” potranno essere utilizzate nelle sedi museali cittadine per accedere, oltre che alle collezioni permanenti, anche alle mostre temporanee e agli spazi museali. I promotori dell’iniziativa sono convinti che “aderire alla comunità membership rappresenterà un segno tangibile di rapporto e relazione con il mondo della cultura, una pratica reale di adesione alle iniziative programmate, e permetterà un’ulteriore definizione dettagliata dell’audience, con conseguente precisa definizione del messaggio e del bersaglio da elaborare sul piano della comunicazione e della pianificazione delle manifestazioni”.

Questo nuovo dialogo tra cultura e territorio troverà dunque concretizzazione in qualcosa di diverso dalle pur utili sponsorizzazioni o aiuti filantropici. Il tutto in un’ottica di interdipendenza fra operatori culturali e società civile e attraverso un sistema di programmazione continuativa e di collaborazione. Un atteggiamento basato sulla profonda convinzione che la produzione culturale debba necessariamente misurarsi con la costruzione paziente di un impatto sulla comunità, ponendo maggiore attenzione sulle necessità dei suoi residenti. E imparando, al contempo, a rilevare i cambiamenti e a reagire in funzione di essi.

“A partire dall’inizio del prossimo anno – ha assicurato Gianna Ganis – inizieremo con la vendita delle card, ma a breve ci sarà anche un sito internet dedicato alla vendita e al dialogo tra musei, cittadini, territorio e impresa. Nostra intenzione – ha proseguito – è anche quella di offrire delle convenzioni con altri musei della regione e non solo, oltre a stipulare accordi con altri soggetti cittadini che producono cultura”.

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