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Cronaca

Migliaia di cinghiali liberi nelle campagne, a rischio le colture

A lanciare l'allarme è Coldiretti Fvg, che chiede l'intervento dei Prefetti per mettere in sicurezza le colture e i cittadini da 20mila cinghiali senza freni

Sono 20mila i cinghiali liberi di circolare nelle campagne e nelle aree urbane della nostra regione. A lanciare l'allarme è Coldiretti Fvg, che chiede l'intervento dei Prefetti per mettere in sicurezza le colture e la sicurezza dei cittadini.

Interruzione dei controlli

L'emergenza si è ulteriormente aggravata durante le settimane del coronavirus, che hanno visto l'interruzione dei servizi di controllo della fauna selvatica in regione.

L'appello

Coldiretti Fvg, attraverso il suo presidente Michele Pavan, lancia l'appello alle istituzione, a partire dai Prefetti, invitandoli a dare disposizioni per una operazione di contenimento di questi animali che stanno devastando i campi proprio nella fase della semina. "La richiesta alle autorità – spiega Pavan – è di consentire alla Regione di avviare un’attività di controllo che consenta alle aziende agricole di assicurare adeguate forniture alimentari in un periodo in cui i raccolti sono ancora più preziosi del solito. Altrimenti, saremo costretti ad aggiungere danno a danno, in una situazione drammatica causa Covid-19 anche per il mondo dell’agricoltura".

Sicurezza dei cittadini

I cinghiali, però, non rappresentano solo un problema per gli agricoltori, i quali si vedono costretti alla risemina dei campi devastati dagli animali selvatici, ma anche per i cittadini. Le conseguenze, per esempio, si rispecchiano in 10mila incidenti stradali all'anno in tutta Italia causati dagli animali selvatici, con decine di vittime. "Gli avvistamenti di cinghiali sono ricominciati – fa sapere il presidente Pavan –, nei campi, ma anche alle porte dei centri abitati. Serve un intervento urgente perché parliamo di una popolazione di 20mila esemplari in regione, una stima molto probabilmente al ribasso".

Attenzione al locale

La Coldiretti Fvg rimarca inoltre che, in un periodo in cui c’è molta attenzione al consumo di prodotti locali, "è doveroso il sostegno a un’agricoltura che è garanzia di sicurezza alimentare. Le istituzioni sono necessariamente chiamate a mettere gli imprenditori nelle condizioni di tutelare le nostre eccellenze".

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