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Giovedì, 25 Aprile 2024
Comunità piergiorgio

Diventa cieco a 52 anni, non si rassegna e si reinventa un lavoro

Con l’aiuto di Comunità Piergiorgio, il sostegno di A.N.Fa.Mi.V. e dell’azienda dove lavorava, il 52enne ha potuto riprendere a lavorare riqualificando il proprio profilo

 "Non ho voluto rassegnarmi volevo lavorare, sentirmi utile, continuare a comportarmi normalmente”. Queste le parole di Giovanni che è riuscito a reinventarsi un lavoro dopo aver perso la vista in età adulta. “Con l'impegno personale si possono riuscire a raggiungere grandi traguardi. La mia fortuna è stato il sostegno del datore di lavoro e delle associazioni e volontari".

Riqualificare e reincludere un lavoratore con disabilità è, quindi, possibile. Nel caso di Giovanni hanno fatto rete Comunità Piergiorgio, con il sostegno di ANFaMiV, l'associazione nazionale delle famiglie delle persone con minorazioni visive, e il datore di lavoro. Grazie all’impegno di tutti è stato preservato il patrimonio di competenze pregresse possedute dal lavoratore.

Il caso

Giovanni è impiegato nella grande distribuzione, dipendente dal 2015. È già stato colpito da una serie di distacchi di retina. Nonostante la patologia, per diverso tempo ha potuto svolgere le normali mansioni come capo negozio. Nel 2018, però, a causa di alcune complicazioni sopravvenute in seguito a un intervento, l’uomo viene dichiarato non idoneo al lavoro. In seguito al pronunciamento della commissione medica gli venne preservato il posto ma non era più in grado di svolgere le sue mansioni. A quel punto Giovanni non vuole arrendersi e vuol tornare a lavorare. Così riceve il sostegno del datore di lavoro e delle associazioni e volontari per trovare il modo di farlo in maniera soddisfacente.

L'addetto ottiene inizialmente il sostegno di ANFaMiV che con i propri operatori lo ha accompagnato nell'adattamento alla nuova situazione. “Il percorso educativo ha avuto inizio nel periodo del lockdown” racconta la presidente Edda Calligaris. “Con altri utenti è stato coinvolto in un progetto basato sul volontariato che aveva quale titolo mutuato da una celebre canzone di Gino Paoli “Quattro amici al bar”. In questo contesto ha avuto modo di confrontarsi con altre persone che vivevano lo stesso problema della disabilità visiva”. 

Il lavoratore viene poi messo in contatto con la Comunità Piergiorgio, che la scorsa estate attiva un progetto specifico a lui dedicato con l’obiettivo di riqualificarne il profilo lavorativo. La consulenza e la formazione si dirigono verso gli strumenti digitali, facendo leva anche sulle approfondite conoscenze del lavoratore della merceologia presente nei vari negozi. In particolare l’ufficio commerciale della catena in cui è impiegato riconosce e valorizza le sue competenze trasversali, puntando sulle capacità gestionali e di reporting.    

Attraverso il lavoro dei consulenti dell’Ufficio H della Comunità è stato introdotto l'utilizzo di tecnologia di tipo assistivo come screen reader, sistema ingrandente e terminale Braille. Viene adattata una postazione informatica, la quale permette all’impiegato, ora responsabile dalla scontistica presente nei vari negozi, di fare da punto di raccordo fra la sede centrale e i punti vendita distribuiti sul territorio regionale, raccogliendo dati, strutturando modelli riepilogati, analizzando e rielaborando informazioni da reinviare quasi in tempo reale, interagendo con strumenti di calcolo che richiedono conoscenze informatiche di tipo avanzato.  

Fontanini, Rosolen, Galante, lavoratore (Giovanni), Costantini, Calligaris

 Le dichiarazioni

“Oggi raccontiamo uno dei tanti casi risolti grazie al lavoro e all’esperienza frutto di decenni nella consulenza e nella formazione di persone con disabilità” ha spiegato il presidente della Comunità Aldo Galante. “L’Ufficio H della Comunità Piergiorgio è l’unico centro regionale dedicato agli ausili, operativo dal 1984. Una risorsa indispensabile per il territorio e il collante tra persone con disabilità, associazioni, mondo del lavoro. Questo caso ne è l’esempio più lampante. Invitiamo chiunque a rivolgersi a noi con fiducia”. 

L'assessore regionale al Lavoro, Formazione e Istruzione Alessia Rosolen ha evidenziato come questo caso di successo "non debba rimanere isolato ma a cui la Regione guarda come a un modello da cui trarre protocolli di inserimento lavorativo continuativi. Il Friuli Venezia Giulia ha cercato di dare risposte ai lavoratori disabili investendo su educazione collettiva e civiltà e rafforzando la rete dei soggetti che in questa regione si occupano con competenza e continuità di formazione e supporto alle persone con disabilità”. 

Il sindaco Pietro Fontanini ha ricordato il suo impegno da giovane come volontario presso il Centro, quando ancora era vivo il fondatore Don Onelio Ciani. Il primo cittadino ha ricordato poi anche i numerosi progetti che coinvolgono il quartiere di San Domenico e in particolare la comunità energetica che vedrà prossimamente la luce grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici su edifici di proprietà del Comune e della Comunità.

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