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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tolmezzo

Muffa nel cibo al bar dell'ospedale, sequestrato tutto il cibo

I carabinieri dei Nas hanno eseguito operazioni in esercizi all'interno di strutture sanitarie in tutta Italia

Pomodori e insalata con la muffa al bar. Per questa ragione il gestore di un esercizio pubblico all'interno dell'ospedale civile di Tolmezzo è stato denunciato dai carabinieri dei Nas di Udine. È ritenuto responsabile di aver conservato gli alimenti in cattivo stato. Sequestrate 15 chili di derrate che si trovavano all’interno di un frigorifero, risulatate in evidente stato di deterioramento. Lo stesso Nas di Udine, comandato dal capitano Fabio Gentilini, ha eseguito un altro controllo, in un altro bar nei pressi dell’ospedale di Latisana, e ha denunciato all’autorità giudiziaria la legale rappresentante, per aver omesso la manutenzione periodica dei dispositivi antincendio. Elevata una sanzione per la mancanza di idonea cartellonistica recante il divieto di fumare. Le sanzioni ammontano a un totale di 1.500 euro.

Livello nazionale

Le operazioni fanno parte di un'iniziativa a livello nazionale che ha interessato 382 esercizi di somministrazione di alimenti e bevande collocati in aree interne di strutture sanitarie. Di questi 132 hanno evidenziato irregolarità. Complessivamente sono stati denunciati 10 titolari di bar per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e per violazioni della disciplina sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché sanzionati ulteriori 128 per violazioni amministrative, elevando sanzioni pecuniarie pari a 125 mila euro. Tra le irregolarità accertate dai Carabinieri dei Nas vi è anche l’inosservanza delle misure di contenimento epidemico.

Norme violate

In particolare, in 17 episodi è stata rilevata la mancata attuazione di attività preventive alla diffusione del Covid-19, come l’apposizione di cartelli indicativi del numero massimo di avventori ammessi nei bar e delle norme di comportamento degli utenti, della presenza di gel disinfettanti nonché la mancata esecuzione della pulizia e sanificazione dei locali, irregolarità accertate presso esercizi commerciali di vari nosocomi pubblici e privati a Catanzaro, Paola (Cosenza) e Cosenza, San Severo (Foggia), Sassari, Macomer (Nuoro), Olbia, Narni (Terni), Legnago (Verona) e Novara. Nei casi più gravi è stato constatato il sovraffollamento di clienti nell’esercizio, come accertato a Pietra Ligure (Savona) e gravi inadempienze alle restrizioni in materia di contenimento, con l’adozione di provvedimenti sospensivi dell’attività di somministrazione nei confronti di due bar interni agli ospedali di Cefalù (Palermo) e Licata (Agrigento).

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