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Come sta via Aquileia, tra "Vendesi", "Affittasi", abbandoni e coraggiose aperture

Abbiamo fatto un giro in via Aquileia, dopo il lavori di rifacimento del manto stradale e la realizzazione della ciclabile a doppio senso

La questione è sempre quella: che cosa vogliamo farne di via Aquileia? Che sia una bella strada è fuori di dubbio: l'ingresso in città che, dalla torre, spinge la vista verso il Castello è unico. L'ampiezza della carreggiata concede respiro, il porfido la rende più elegante, eppure nemmeno i lavori che l'hanno tenuta chiusa diversi mesi hanno aiutato la situazione e sempre più attività chiudono o si spostano. Il trend è già tracciato e non riguarda certamente solo questa zona, eppure via Aquileia ne è forse da sempre maggiormente colpita.  

Sempre più negozi abbassano le serrande in centro a Udine

Novità

Abbiamo deciso di percorrere lentamente la strada, provenendo da via Vittorio Veneto. Il primo tratto è ampio. Così ampio da sparirci dentro: ci sono poche attività commerciali e l'ex caserma Savorgnan occupa svariate decine di metri sul lato sinistro. Almeno la facciata è stata risistemata, dopo che alcuni pezzi di calcinaccio si staccavano dall'ex circolo ufficiali. Intorno a questo stabile si sono formulate diverse ipotesi, tra cui farlo diventare sede dell'Archivio di Stato ma, al momento, non c'è nulla. Forse topi. Di fronte la storica pizzeria da Toni e lo spazio dismesso del cinema Ariston, una banca e qualche attività commerciale. L'imponenza della caserma, però, impegna gran parte della vista e a pensarla così grande e così vuota mette un po' di angoscia. Risalendo la via si cominciano a incontrare le prime serrande abbassate e i primi cartelli "vendesi", "affittasi". Dove c'era un bar, dove c'era un negozio di musica, uno di articoli ortopedici, uno di macchine fotografiche e altre vetrine vuote che la memoria fa fatica ad assegnare a un'attività. Per tanti che chiudono, però, c'è pur sempre qualcuno che apre. Da qualche settimana, l'ex osteria Al Collio ha cambiato veste e ora, due giovani intraprendenti - Anna Zerilli e Pau Gabarrò - hanno aperto un locale di ispirazione spagnola, il Ca' Tapas, dove lo chef catalano cucina le specialità della sua terra. Ma c'è anche l'Officina dei Biscotti di Clara Zamparo, che ha aperto lo scorso maggio, portando una ventata di dolcezza (e profumo) nella via. 

I passanti

«Mah, la via è sempre più vuota e questa cosa dell'autobus nuovo che gira senza gente sopra è stata una cavolata, così come la ciclabile», ci dice un passante. Gli chiediamo se risiede o lavora nella via, ci risponde che è di via Planis, ma capiamo che ha confidenza con la zona perché saluta tutti. «La navetta così come è stata pensata non serve a niente e la ciclabile è troppo larga. Dovrebbe essere più stretta oppure si poteva tranquillamente non fare», ci dice mentre si piazza in mezzo alla strada a farci vedere quanto spazio occupa, mentre alcune macchine cercano di evitarlo e altre si posteggiano in doppia fila. Questo è il problema di sempre: gli e le udinesi si spostano in auto e cercano il parcheggio più vicino possibile alla loro destinazione, che sia la scuola dei propri figli o un negozio. Via Aquileia da sempre è stata il simbolo di questa attitudine e quando sono stati fatti i lavori di ripavimentazione, c'era stata l'ipotesi di aumentare i parcheggi facendoli a spina di pesce, salvo poi ripensarci per evitare incidenti con l'uscita in retro. 

Via Aquileia, 17 marzo 2023

Altri abbandoni

Nel giro di poche decine di metri notiamo alcune attività che si sono spostate, ma se l'ortopedica Porzio e il negozio di materiale fotografico Mio sono migrati di pochi metri, il negozio di tendaggi Barison ha proprio cambiato zona, trasferendosi in via Portanuova. «Io mi sono spostato in un negozio più piccolo, ma i muri sono sempre miei», ci spiega Paolo Mio, titolare dell'omonimo e storico esercizio. «Non credo che il problema delle serrande che si abbassano qui sia legato alla viabilità, o almeno lo sia in minima parte. Qui si tratta di un radicale cambio di abitudini di acquisto della gente: ormai da me vengono solo gli appassionati, anche io ho subito come tutti l'arrivo dello shopping online. Amazon è aperto giorno e notte e consegna ovunque. La comodità la cercano tutti. In questa zona sopravvivono la farmacia, il panificio e la macelleria e in giro si vedono soprattutto persone anziane», ci racconta. In effetti in strada, nell'ultimo tratto di via, sono per lo più gli anziani a incrociarsi e salutarsi: arrivando verso piazzetta del Pozzo il tutto si vivacizza, rispetto al tratto iniziale. Fa comunque un certo dispiacere vedere anche qui svariati negozi chiusi e grandi cartelli "vendesi", anche sulle vetrate di un'attività storica come L'Angolo della Musica, ora in via Leonardo da Vinci. Chiacchierando con Mio scopriamo che un'ipotesi per i 70 metri quadri che lui ha lasciato al civico 90 riguardava proprio il negozio di musica. «Ma il titolare (Moreno Micoli, ndr) ha preferito andare da un'altra parte piuttosto che rimanere qui. Per occupare lo spazio dove stavo io prima avevo avviato anche un'altra trattativa, ma i costi di gestione sono alti e non è andata in porto. Il punto è che qui se la cava chi ha un prodotto che serve sempre, come la farmacia. Oppure se la cavicchia chi è proprietario dei muri. Per gli altri è dura». Gli chiediamo degli affitti. «Tenerli bassi è impossibile, perché i proprietari non ci guadagnerebbero più. L'unica cosa da fare è detassarli e questa è una cosa che può solo fare il Governo».

Emozioni

Intanto dalla strada arriva il vociare di alcune signore che si salutano, una passeggia con un piccolo cane e tiene in mano la borsa della macelleria, l'altra è appena uscita dalla farmacia. Un'auto suona il clacson, è rimasta bloccata da qualcuno che ha parcheggiato in seconda fila, anche se poco più in là c'era un posto libero. Le persone sedute ai tavolini dei bar si godono il sole quasi primaverile e la vista di una strada che, nonostante tutto, rimane sempre bella. 

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