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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Martignacco

In Friuli altri 13 uffici postali chiudono i battenti: l'elenco completo

La chiusura è prevista dal prossimo aprile. Pietro Fontanini: "Trasformarli in Postamat per garantire un minimo di servizio sul territorio"

Dal prossimo aprile Poste Italiane chiuderà 13 uffici postali in Friuli. Si tratta per lo più di piccoli uffici presenti in frazioni con poche migliaia, se non centinaia, di abitanti. La scelta è dettata dal contenimento dei costi ed è stata adottata su larga parte della penisola. In Friuli Venezia Giulia saranno 19 le chiusure totali: quattro in provincia di Pordenone, una in quella di Trieste e di Gorizia, tredici, come detto, in quella di Udine. Si tratta di: Ipplis e Campeglio di Faedis nel Friuli Nordorientale, Percoto e Lavariano nel medio Friuli, Ospedaletto e Terzo di Tolmezzo a nord di Udine, Goricizza e Carpacco nel codroipese, Perteole nella bassa, Rodeano Basso, Cisterna e Torreano di Martignacco nella destra collinare.

postamat-2E per tamponare la situazione e garantire un minimo di servizio sul territorio, in particolare nell’area montana, il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini, ha lanciato una proposta. Questo, in primis, per la salvaguardia dei servizi all’utenza soprattutto nei piccoli centri: trasformare gli sportelli destinati a chiusura in postazioni “postamat” per consentire alla clientela di prelevare contanti o di effettuare pagamenti delle bollette, ricariche telefoniche e altre operazioni fattibili tramite la cassa automatica. Certo, avrei preferito che l’azienda decidesse di non razionalizzare gli sportelli specialmente nelle località periferiche, salvaguardando così sia i servizi ma anche l’attività resa dagli operatori specialmente alla popolazione più anziana che ha inevitabilmente risentito delle precedenti decisioni aziendali- commenta Fontanini-. A questo punto, pur di garantire una presenza sul territorio, limitare i disagi e evitare lunghe percorrenze per utilizzare gli uffici postali operativi, si valuti ora l’opportunità di trasformare progressivamente gli sportelli destinati a chiusura in casse automatiche, per consentire all’utenza di poter eseguire anche semplici operazioni”. Quanto al personale impiegato nelle strutture incluse nel piano di razionalizzazione, Fontanini invita l’azienda a rafforzare gli organici nei punti più nevralgici della rete.

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