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La Carnia perde la sua unica libreria: chiude per sempre Friulibris

Il titolare Alessandro Beltrame aveva trasferito l'attività da Udine a Tolmezzo nel 2018. "Covid, guerra, crisi ed errori personali non mi permettono di andare avanti"

A novembre 2018 aveva chiuso a Udine, nel 2019 era iniziata l'attività a Tolmezzo: la Friulibris, in 25 anni di attività, ha rappresentato un'istituzione in quanto a editoria locale e storia del Friuli, ma ora chiuderà per sempre. E così la Carnia perderà la sua unica libreria, rimanendo orfana di un vero punto di riferimento culturale per gli appassionati e le appassionate. 

«La chiusura è conseguenza di diversi fattori. Ci sono quelli esterni, il covid, la guerra, la crisi. Ma ci sono anche le mie responsabilità: io sono un dinosauro, ho la libreria da 25 anni e mi ricordo della gente che la frequentava, standoci dentro per ore. Adesso entrano, mostrano un'immagine sul cellulare, stanno dentro 3 massimo 5 minuti e poi se ne vanno. Questi 250 mq sono troppi, le spese sono eccessive e le entrate non così tanto». Il titolare Alessandro Beltrame non si risparmia in quanto ad autocritiche, ma sa che le circostanze, nonostante i suoi sforzi, sono profondamente cambiate in questi ultimi anni. 

«Tra riscaldamento, bollette impazzite e gente che non viene più e quando viene non gira nemmeno il locale, ho dovuto alzare bandiera bianca. Ci ho provato, ma non funziona. e se qualcuno volesse riprovarci, gli direi che in questa zona sono più che sufficienti 50 mq, magari in un locale ben coibentato e a gestione familiare!». Ci scherza su, ma nemmeno troppo, Beltrame, consapevole che la situazione per alcune realtà commerciali è davvero seria. «Prima avevo tre dipendenti, ora ne ho solo due. Il costo degli affitti a Tolmezzo è come a Udine, ma avevo scelto di trasferirmi qui perché io sono di Resia e sapevo che in Carnia non c'era nemmeno una libreria. Ora ho capito perché. Chi ha frequentato sia la libreria di Udine che quella di Tolmezzo dice che questa era persino più bella, ma non c'è proprio lo stimolo da parte mia, ho visto momenti decisamente migliori». In realtà i libri si vendono in alcune cartolibrerie sparse per il territorio, che tra l'altro sono fornite dallo stesso Beltrame. «Chiudo la libreria ma non la mia attività di distribuzione», ci conferma. «Quella la porto avanti senza dipendenti e proseguirò nell'attesa di andare in pensione». C'è molta amarezza nelle parole di Beltrame, che approfitta della nostra telefonata per sfogarsi un po', anche ricordando tempi che ora sembrano troppo lontani e belli per essere mai stati reali. «La gente letteralmente navigava in libreria, mi ricordo che dovevo mandare via le persone, che talvolta stavano ore e ore tra i libri. Ora chi viene cerca soprattutto libri per bambini, le altre persone stanno pochi minuti e non hanno idea di quanto costi dare questo servizio. I libri hanno margini esigui, per poter mantenere un'attività così ne devi vendere davvero tanti». Per lui la crisi non riguarda solo il suo settore. «Chiuderemo tutti, è fisiologico. Io negli ultimi tre anni ho perso, con l'attività di distribuzione, almeno 100 clienti esterni. Internet è una bella idea, ma solo su cose di nicchia. Io quella che stiamo vivendo la chiamo "pigrizia cronica": la gente non ha voglia di muoversi dal divano e se ne sta lì con il cellulare in mano ordinando cose. Non si fanno più nemmeno cento metri per comperare qualcosa». 

La libreria chiuderà ufficialmente il 30 aprile e fino all'8 ci saranno promozioni su tutti i libri. «Poi continuerò a svendere quello che rimane, ma dopo l'8 aprile dovrò cominciare a smantellare gli scaffali, ma chiunque entrerà sarà benvenuto», conclude Beltrame.

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