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Cronaca

Chiuse le casette dell'acqua, non sono tra le attività consentite dal decreto

L'ipotesi era nell'aria, perché creavano assembramento. Ora è arrivata la conferma con l'ultimo decreto che non le contempla tra le attività necessarie

L'ipotesi era nell'aria da qualche giorno e ora è arrivata la conferma: il Cafc ha chiuso tutte le 35 casette dell'acqua sparse sul territorio. La decisione è obbligatoria alla luce delle ultime disposizioni previste dall'ultimo DPCM del 22 marzo. La gestione delle Casette dell'Acqua non è inclusa tra l’elenco delle attività consentite e non si configura l'operatività tra quelle previste dall’erogazione del servizio idrico.

Le casette che restano aperte in città e provincia

L'erogazione idrica

Già nei giorni scorsi l'ente stava valutando autonomamente l'ipotesi di sospendere il servizio di erogazione idrica dalle 35 Casette dell'Acqua, soprattutto alla luce di alcune segnalazioni di assembramenti vicino agli impianti. Cafc, per scongiurare questo scenario, aveva già messo i cittadini a conoscenza delle regole da seguire tramite cartelli pubblici e note informative sul sito istituzionale, allertando i vari Comuni che c'era la possibilità di sospendere il servizio a prescindere dalle ordinanze. 

Ora non ci sono più dubbi o regole da rispettare: le casette saranno chiuse per tutti, a prescindere. 

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