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Cronaca Codroipo

La Pam chiude a Codroipo e Cividale, 21 persone senza lavoro

Filcams,Fisascat e Uiltucs chiedono la salvaguardia occupazionale sfruttando la mobilità interna

I supermercati Pam di Codroipo - in via Ermes di Colloredo - e Cividale - in via Rubini - chiudono. A darne notizia Filcams,Fisascat e Uiltucs con un comunicato unitario. Lo scorso 21 agosto le tre sigle sindacali hanno ricevuto la formale comunicazione di avvio della procedura prevista dalla normativa vigente con l’intenzione di procedere con la chiusura dei punti vendita, nei quali attualmente lavorano 21 persone. Oggi è stata chiusa la fase sindacale della procedura senza arrivare a un accordo.

Le richieste

«In attesa della convocazione del tavolo istituzionale da parte della Regione, come prevede la norma - fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori -, le nostre posizioni, unitarie, restano salde, chiare e precise. Abbiamo richiesto la completa salvaguardia dei livelli occupazionali attraverso la possibilità di una mobilità interna tra i diversi canali commerciali del Gruppo. Pam Franchising, infatti, è una controllata di Pam Panorama, che ad Udine, ad esempio, conta due ipermercati».

Risposta inadeguata

«La risposta dell’impresa - fanno sapere le tre sigle - è risultata del tutto insufficiente e inadeguata, senza fornire né dati utili per una puntuale verifica della possibilità di ricollocazione né una spiegazione convincente sul motivo di tale diniego. Abbiamo inoltre richiesto come strumento ultimativo e residuale l’utilizzo agli ammortizzatori sociali conservativi, ossia la cassa integrazione guadagni straordinaria. Su questa richiesta attendiamo le valutazioni da parte dell’Impresa».

Le amministrazioni

«Nel frattempo - specificano i sindacati - abbiamo avuto modo di incontrare, su nostra richiesta, i sindaci delle due amministrazioni comunali interessate, segnalando ed evidenziando la portata della vertenza dal punto di vista dei territori coinvolti e dei risvolti sociali che le chiusure determinerebbero. Abbiamo richiesto ai due Comuni l’apertura di un tavolo istituzionale con la presenza, fondamentale, delle società proprietarie degli immobili al fine di valutare la possibilità di raggiungere delle intese che diano garanzie alle lavoratrici ed ai lavoratori operanti in quegli spazi e nel contempo ricercare le miglior condizioni economiche ed organizzative utili per il rilancio dei siti produttivi».

Disponibilità

«Da parte delle Amministrazioni comunali - concludono Filcams,Fisascat e Uiltucs - abbiamo avuto massima attenzione e disponibilità per valutare, assieme, tali percorsi e per cogliere questa opportunità nell’interesse generale dei lavoratori e delle Comunità».

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